5 LUGLIO A PORDENONE, SEMBRAVA UN SEMPLICE PRANZO.

5 LUGLIO A PORDENONE, SEMBRAVA UN SEMPLICE PRANZO.

5 luglio a Pordenone, sembrava un semplice pranzo.
Adolfo ha incontrato Civati. Chissà quale giro di trame e pensieri o improbabili manovre avranno compiuto. "Portaci subito acqua frizzante" dico al cameriere, sedendomi alla sua destra: "Adolfo raccontami, che vi siete detti con Civati"? "Ti vedo scuro in volto, come mai"? "Dubbi esistenziali immagino, dubbi culturali che la tua potente sensibilità laica solleva. Siete stati presi dal pensiero di conciliare industria e sinistra, consumo primario e prodotti solo per ricchi. Vi siete fottuti l'ecosofia immagino. Vi siete arroventati su libertà e marxismo"? Adolfo sembrava nemmeno ascoltare, e passando e ripassando il menù del pranzo prendeva tempo per una risposta che sapevo più violenta di una sciabolata a due mani, e puntuale arriva: "Inutile, mio caro, tempo perso, sei in ritardo per irritarmi. Il marxismo è finito". "È stato scientificamente smascherato il suo errore basilare sia da un punto di vista storico che antropologico. La gente ha paura dell’uguaglianza, ha paura delle responsabilità attive e diffuse. La gente vuole obbedire e lavorare in pace, in una serena condizione di dipendenza e di benessere". Se poi vuol cercare qualcosa un po' più sopra di lui è Dio che cerca, è la sua natura". "E ora non farmi incazzare Silvano, non rispondermi banalmente che Dio e la paura sono la stessa cosa". "Non venirmi a dire che la metafisica è una porcata". "Non dirmi le tue menate sul clero arrogante e di potere". "Sulla paura poggia il mondo, almeno quello politico-economico". "Se tu avessi ragione con il tuo purismo Silvano, se le tue idee vincessero come spesso ho sperato, quelli come te dovrebbero diventare spietati e non credo che ne siete capaci"!! "Questo è il tuo limite". "Tu hai sempre spinto per la decrescita come se fosse un passaggio epocale di civiltà, uno spostamento della centralità dall'uomo al vivente, un cammino dell'ecosofia, come se ridistribuire la ricchezza sia cosa facile. Hai visto come la decrescita coatta per il lockdown ha spaventato tutti? E come i soliti ricchi ne hanno approfittato per aumentare sia il consenso politico che la potenza economica". "Vince sempre la paura Silvano"!! "Sono senza parole mio caro Adolfo, sei sempre il sotto-credente che vuole essere libero e venerare un dio". "Vuoi cambiare le cose restando nelle solite logiche di potere". "Non ho più voglia di parole, buon appetito". "Potresti smetterla di invitarmi a Pordenone". Mentre iniziamo a mangiare, cerco di sbirciarci e osservare tutti e due da lontano e vedo due anzianotti stanchi con epa più o meno abbondante, con voglia ancora di contare e dentro di me, senza farmi troppo vedere, ripenso a quando avevamo tutti e due un'anima comunista che conviveva fervida e sfavillante con l'altra liberal e una si alimentava dell'altra, ci sentivamo realizzati proprio in quel dualismo, quell'anima faceva spavento a tutti i potenti ed è stata massacrata da un capitalismo che non si contentava più di invitarci a consumare ogni cosa possibile, ma di fatto si impadroniva, senza che ci accorgessimo del nostro desiderio, anticipandolo, creandolo per convenienza, modellandolo con messaggi occulti che ci hanno reso tutti uguali e tutti ubbidienti. Anche Adolfo è un ubbidiente. Ha fatto bella vita per merito della sua genialità ed è uno dei rarissimi umani maschi a cui perdono tutto. Anch'io sono un ubbidiente!! Basta il mio essere visionario per farmi credere il contrario. Non ubbidire mi piace ancora ma è impossibile, a questo mondo chi disubbidisce è perduto. La nostra forza era l'altruismo, era potenziare i diritti civili, era stare a fianco delle fasce sociali più deboli. In pochi anni fummo risucchiati nella corruzione, nell'affossamento dei diritti di ognuno nella carità dei benestanti. Anche i più poveri, negli ultimi  due decenni, sono diventati fascisti e delatori di se stessi, imitando gli inimitabili ricchi resi affascinanti dai media. A Pordenone due anzianotti visionari mestamente consumano un pranzo, essi già da giovanissimi volevano migliorarsi e migliorare tutto il possibile, per riuscire nello scopo hanno osato sfidare un nemico troppo potente e si stanno arrendendo, vorrebbero solo non sentirsi presuntuosi di pensare che la strada percorsa è stata molto affascinante, irriverente, genialmente bella, e la sconfitta inevitabile e cocente.