ANNO 2020, L'IMMAGINARIO SOSPESO

ANNO 2020, L'IMMAGINARIO SOSPESO

Anno 2020, l'immaginario sospeso.
Parlare di noi come "terresti ridotti" fa una certa impressione, esprime bene l'andamento del tempo. Pur se lo spirito del tempo non è mai uno solo, tuttavia mi sento di dire che per qualche secolo nel passato noi terrestri siamo stati tutt'altro che ridotti. Esuberanti, spavaldi, avventurosi, aggressivi, intraprendenti, ora vediamo prevalere una riduzione, almeno tra quelli che riesco a vedere, che conosco di più, tra quelli più sensibili e più consapevoli. L'atto di immaginare non è morto nel 2020, altrimenti tutti saremmo depressi, ma è stato certamente accantonato. Immaginare significa prevedere, escogitare singolarmente, e pluralmente entrando in processi di trasformazione collettiva. Il nostro immaginare sembra paralizzato, non immaginiamo cosa accadrà, né cosa vorremmo che accadesse. La consueta capacità di essere visionari nel 2020 è rallentata con esiti definibili depressivi, ma anche con evoluzioni non affatto depresssive ma spirituali, sensitive, contemplative, si è sviluppato anche un iper attivismo fisico, palestre in casa, yoga ecc. Non si è capito bene se qualcuno abbia occupato il suo tempo di quarantena in frenetiche attività eoritche, ma corre voce che in tanti abbiano aumentato la frequenza di rapporti amorosi per maggior tempo disponibile, ma anche per mascherina che regalava quella suspense magari sconosciuta fino a quel momento o per l'ingresso del "gioco" nell'erotismo, prima arduo per assenza di tempo e per le ingerenze dei contesti consumistici. Tutto svanirà? Non credo ci sarà un dopo, sarebbe un'illusione. L’idea di aspettare può creare solo depressione o essere fuorviante. Credo che ciò che sta accadendo ora avrà fortissime ripercussioni soprattutto sui ragazzi di oggi, giovani alle prese con la formazione online in una scuola dove sono emersi tutti i suoi difetti, dove c’è tanto lavoro da fare nella pedagogia. Penso spesso ai bambini davanti al PC, al parco con una mascherina con un'intelligenza nutrita da distanziamento sociale, anzi chiamiamolo per nome, distanziamento fisico che è una cosa terribile un fatto di vita ridotta. Sono alimentati con esperienze virtuali che non ammettono corpo e mente. Noi adulti come ci comportiamo? Alcuni ricorderanno come me le generazioni che si sono beccate la prima guerra mondiale, poi la grande depressione e infine la seconda guerra mondiale esse, quando è arrivata la pace e poi il benessere erano già vecchi e addio vita, addio normalità. Oggi se incontrassi una persona interessante conoscendomi, non rinuncerei ad essa pur se sconosciuta. L'avvicinerei come sempre fatto, poi mi sentirò irresponsabile e troppo istintivo, arriverà ansia probabilmente, in ogni caso mi comporterei secondo l'immaginazione che ho di me in quella nuova situazione. Se incontro uno sconosciuto qualsiasi non mi avvicino per nessuna ragione. In generale la scoperta di un'intesa sessuale con una persona sconosciuta che normalmente ci permette di osare, di gioire, si incanala purtroppo in un orizzonte molto ristretto e tutto diventa sterile piatto perché la situazione, intercettata a monte dallo Stato, è piena di divieti. Sicuramente ho notato, intorno a me, un’accelerazione nei tempi di stabilizzazione dei rapporti, se incontri qualcuna/o che ti piace durante una pandemia in cui c’è pochissima vita sociale e poca possibilità di esplorazione, finisci per tenertela stretta, e in un mese ti trovi fidanzata/o senza neanche accorgertene. Cosa accade in pratica' Accade che sale in quota "il vicinato" che è il contrario delle aspirazioni che hanno contrassegnato la mia generazione. Anche nelle grandi città, dove regnava un anonimato rassicurante, eccoci a salutare chi si incontra per strada ed è questa, una delle relazioni "di prossimita" che nascono dagli incontri ricorrenti (spesa, giornale, caffé a portar via, ecc.). I contatti nelle praterie sterminate del Web diventano anch'essi di prossimità pur sembrando  strani, ma chi ha grandi capacità comunicative trova molto da dare e molto da ricevere. Certo, ci vuole intelligenza e grande creatività. Nei giorni rossi, arancio ecc., tutto diventa umanità e tutto per sopperire la totale assenza di contatto umano, di carezze, di baci, di abbracci, ecc.. I mesi di marzo, aprile, e maggio 2020, sono stati un ceffone sonoro a ognuno di noi che trattava gli altri con indifferenza, approssimazione ed egoismo arrogante.Tutto fa diminuire terribilmente la spontaneità delle relazioni umane, ma ognuno di noi ha fame anche di quello che prima la voracità del consumismo e l'arroganza dei comportamenti ci aveva disinteressato, tutti sembriamo spaventati allo stesso modo e talvolta esageriamo. Ci sono comportamenti frequenti di tanti che lasciano ottimisticamente pensare che l'umanità mai si abituerà ai distanziamenti fisici, ad esempio nella città di Piombino gruppetti resistono e si cimentano in chiacchiericci che alimentano una presenza in strada civettuola e menefreghista, è il lato B della troppa e inconsueta disciplina. E' un accaduto frutto dell'irriverenza tipica dei latini che venivano imbavagliati da leggi e leggine dello Stato Pontificio, non sono certamente i Giordano Bruno moderni, ma di sicuro eredi di Meo Patacca, del conte del Grillo, di Rugantino e del conte Tacchia, che il cinema ci ha fatto conoscere sottraendoli al romanzo popolare. Vedo nuovi modi di salutare con affetto, alcuni anche goliardici, una signora si gira e per saluto viene baciata sul collo. L’estetica e la semantica dell’atto d’amore non sono più le stesse e se il terrore mediatico dilagante genera paura del corpo altrui, questo fenomeno trova un terreno fertile in un mondo sessuale caratterizzato da app di incontri fatte a misura per i propri gusti atrofizzati. Solo la grande creatività di alcuni e alcune di noi resisteranno e il bacio sembra costantemente aumentare d'importanza, pur restando nelle retrovie. Sarà pronto per le occasioni irripetibili e non più sprecato qua e la a "ndo coio coio" (dove capita), di romana abitudine. Eros vincerà l'ennesima guerra, dalla sua nascita non è mai stato sconfitto. Sopra: Il Covid-19