ARRIVARE IN UNA NUOVA CITTA' E L'AMICIZIA
Arrivare in una nuova città e l'amicizia.
Persone poco conosciute possono nutrire nei nostri confronti un sentimento che somiglia all'amicizia. Accade se si condividono letture, pensieri, azioni di vita quotidiana, o quando vai verso il centro di una città per la prima volta e sbirci chi incontri pensando che lo vedrai ancora, li da qualche parte, nel caffé, nel ristorante. In tutte le città ci sono luoghi che attraggono più di altri e davvero ci si incontra con tutti. Persino Roma così fitta di gente, dopo le due di notte in alcuni locali ci sono quasi sempre le stesse facce. Capita di camminare lungo un sentiero e qualcuno ti sorprende con un cenno, un sorriso, un buongiorno. Uno se ne rallegra ci si sente lusingati e rassicurati. Dal modo di porre il saluto riconosciamo i costumi locali, e comprendiamo le diversità tra abitanti apparentemente omogenei, ma che usano un linguaggio diverso anche tra una contrada e l'altra, da un quartiere e il rione confinante successivo. Viene di soffermarsi spesso sul pensiero dell'amico ancora sconosciuto. Alcuni li riconosci come amici anche se non li incontrerai più. Quando per la prima volta arrivo in un paese o in una città mai visti prima, penso a colui o colei che durante la mia permanenza si comporterà come un'amico. Devo ammettere che ci si sente angosciati quando non abbiamo amici o almeno facce conosciute ad attenderci. Poi i pensieri passano e si viene risucchiati dai nostri impegni. L'ultima volta mi sono sentito un mendicante che non osa tendere la mano, anzi non è vero, è successo anche altre volte ma non un sentore così nitido. Ma l'amicizia si sa non si mendica o viene o non viene, è fatta così.
Persone poco conosciute possono nutrire nei nostri confronti un sentimento che somiglia all'amicizia. Accade se si condividono letture, pensieri, azioni di vita quotidiana, o quando vai verso il centro di una città per la prima volta e sbirci chi incontri pensando che lo vedrai ancora, li da qualche parte, nel caffé, nel ristorante. In tutte le città ci sono luoghi che attraggono più di altri e davvero ci si incontra con tutti. Persino Roma così fitta di gente, dopo le due di notte in alcuni locali ci sono quasi sempre le stesse facce. Capita di camminare lungo un sentiero e qualcuno ti sorprende con un cenno, un sorriso, un buongiorno. Uno se ne rallegra ci si sente lusingati e rassicurati. Dal modo di porre il saluto riconosciamo i costumi locali, e comprendiamo le diversità tra abitanti apparentemente omogenei, ma che usano un linguaggio diverso anche tra una contrada e l'altra, da un quartiere e il rione confinante successivo. Viene di soffermarsi spesso sul pensiero dell'amico ancora sconosciuto. Alcuni li riconosci come amici anche se non li incontrerai più. Quando per la prima volta arrivo in un paese o in una città mai visti prima, penso a colui o colei che durante la mia permanenza si comporterà come un'amico. Devo ammettere che ci si sente angosciati quando non abbiamo amici o almeno facce conosciute ad attenderci. Poi i pensieri passano e si viene risucchiati dai nostri impegni. L'ultima volta mi sono sentito un mendicante che non osa tendere la mano, anzi non è vero, è successo anche altre volte ma non un sentore così nitido. Ma l'amicizia si sa non si mendica o viene o non viene, è fatta così.