BLACK FRIDAY, L'OVERDOSE GLOBALE PER IL CONSUMATORE

BLACK FRIDAY, L'OVERDOSE GLOBALE PER IL CONSUMATORE

Black Friday, l'overdose globale per il consumatore.

I prezzolati studiosi dei problemi sociali danno colpe e indicano quali sono i gruppi omogenei che hanno la mania di comprare compulsivamente. La maggior parte di costoro, ben pagati per analizzare i nostri comportamenti, sono sicuri che è una condizione molto estesa e soprattutto femminile, ma io, che osservo gratis dico anche altamente maschile, degli adolescenti e anche di anziani. Ecco, cosa ci spiegano questi specialisti: <<Comprare e comprare sempre più frequentemente, è un disturbo caratterizzato da un impulso irrefrenabile, ansioso ed immediato e la tensione crescente verso l'acquisto, viene alleviata solo comprando, nonostante le possibili difficoltà in campo finanziario, relazionale, lavorativo e psicologico>>. E ancora: << Ci sono stati casi di donne che hanno speso fortune in abbigliamento, ma anche altre categorie di persone che fanno man bassa di prodotti insignificanti tipici delle offerte dei supermercati>>. Queste sono piccole verità balbuzienti, "marchette" ben retribuite dai media, e quelli che le raccontano sono bugiardi matricolati che entrano come parti attive nei progetti di marketing. Inducono a pensare che è tutta colpa dei viziati dall'acquisto compulsivo, dimenticando che viviamo in luoghi dove tutto è un'offerta commerciale, dove tutto è uno shopping online, e che il marketing e l'hi-tech sfruttano le nostre vulnerabilità psicologiche in ogni istante della nostra giornata, attraverso i nostri strumenti elettronici. Oggi, i grandi protagonisti del business globale, dopo un continuo mitragliamento della pubblicità su media, sui cartelli in ogni strada dei nostri percorsi giornalieri, attraverso i nostri strumenti elettronici ci bombardano con l'ultima loro trovata, il Black Friday. Viaggiamo sulle statali, entriamo nelle città senza più vedere i palazzi adiacenti oscurati da cartellonistica sempre più invadente e sempre più brutta esteticamente. Sono sempre più orribili le nostre strade, l'urbanistica o meglio il decoro urbano è stato sepolto anche come concetto. In questo sistema altamente vessatorio, qualcuno più furbo e sfacciato di altri, ci suggerisce di incaricare quindi pagare, uno psicologo per moderare la voglia di acquistare nostra, delle nostre donne, dei nostri figli, creando così altro mercato. In realtà spostano un'ossessione dannosa verso un tipo di consumo, procurata con potenti progetti di persuasione, per crearne un'altra ancora più dannosa e a più caro prezzo. Rifondare i valori su cui si crea profitto è oramai questione di vita o di morte oggi, per chi ha ancora capacità di osservare e capire cosa ci accade, sembra che si viva in una condizione di malattia cronica permanente. Chi specula sulla fragilità della gente ha mano libera, grazie alle nuove tecnologie, di superare ogni limite consentito e di infischiarsene dei danni che produce. Studia la nostra psiche, anticipa i nostri comportamenti, prevede le nostre reazioni, a volte le determina. Controlla quello che facciamo, acquista dati sulla nostra salute, sia fisica che mentale, utlizza le nostre paure, le nostre debiolezze e le alimenta. Il nostro stato viene perennemente monitorato e utilizzato per crearci desideri indotti, per assuefarci all'acquisto, producendo utili in maniera cospicua danneggiandoci e facendoci capire che siamo solo noi i colpevoli e che questa ansia di avere che ci manda in tilt non è possibile cambiarla o attenuarla. Con la complicità di pseudo professionisti, anche la nostra salute è fonte certa di arricchimenti enormi. Il malato non deve morire, né deve guarire, e vengono messe in atto terapie adatte non alla guarigione ma al mantenimento di uno stato in cui  il paziente diviene una perpetua fonte di guadagno. Per secoli questo determinismo, il decidere della vita o della morte degli uomini era appannaggio di chiese e di stati, oggi al di sopra di essi si sono posizionati i neoliberisti globali che in nome del profitto creano milioni di malati perenni, incrementando epidemie, danneggiando la natura, avvelenando l'aria, inquinando cibi e soprattutto oscurando soluzioni collettive utili, o idee diverse da quelle da essi sospinte. Nel frattempo, quelli che stanno accumulando ricchezza indicibile preparano vie di fuga nello spazio, le loro piattafomre satellitari le fanno passare per mete turistiche per miliardari, ma in pratica sono rifugi pronti ad ospitarli se sulla terra si iniziasse a morire troppo velocemente e senza distinzione fra ricco e povero.