DISCORSO SULL'UMILTA' DIVENUTA RIVOLUZIONARIA (continuazione)
Discorso sull'umiltà divenuta rivoluzionaria.
Millantare, quello che non siamo ai tempi del web è diventato un sistema. La demarcazione tra stupidi e meno stupidi si è quasi azzerata. Internet ha aggravato ancora di più la capacità di sopravvalutarsi o cadere nell'errore di sopravvalutare. Mi piace ..non mi piace ..si oppure no ..bianco o nero, gettando al vento il beneficio del dubbio che porterebbe alla vera conoscenza o quantomeno ad un avanzamento di essa. Sei a favore, concordi, bene, sei contro sei un nemico. Bianco o nero senza mai una sfumatura di grigio, (a parte il film fesso che ha affascinato le nostre donne, incerte di essere tali). Prendiamo ad esempio i recensori online: sono un'incarnazione curiosa del sopravvalutarsi e sopravvalutare dolosamente. Quelli dal talento facile, nella vita si inserivano dove il talento non contava e c'era la disciplina che li sollevava dal ragionare, oggi fanno i MasterChef di TripAdvisor, si sfogano mettendo una stella su Amazon, o su Booking.com. Altri tra i 40 e 55 anni, per lo più, hanno una risposta politica certa e sicura a tutti quei problemi che specialisti della politica non riescono a risolvere. Altri si professano professori di economia e bestemmiano contro l'euro e l'Unione Europea, magari non riescono neanche a far quadrare i conti di casa, ma quando si parla di spread, disoccupazione, immigrazione o PIL hanno sempre una soluzione, semplice, drastica, immediata e prevede delle precise conseguenze, per gli altri, naturalmente, mai per se medesimi. Altri, vedendo la Tv, pensano di fare i cantanti facendo qualche comparsata e non studiando musica e lavorando sodo. Più vicino a noi, in piccolo, anche nelle aule universitarie: studenti poco preparati e senza un metodo di studio, portati per anni su un piedistallo da genitori e insegnanti iperprotettivi, crollano come castelli di carte alla prima sessione di esami. Un altro aspetto della nostra vita moderna, per noi che abbiamo molti dubbi è, che è meglio stare zitti. Se fai notare a qualcuno che le spara grosse, e che sarebbe utlile approfondire, ecco che invece di accettare un contraddittorio civile, ancor prima di commentare quell'argomento, si inalbera rinfacciandoti la sacralità della sua opinione: “Io la penso così, siamo in democrazia!“. Ma vaffanculo!!! Vogliono libertà, rivendicano capacità, ma sempre come esseri superiori e pronti a negare intelligenza e libertà agli altri. Insomma, il web ci ha complicato la vita, ha messo sullo stesso palcoscenico chi ha studiato seriamente per trentanni, chi è trattato male sul lavoro pur se meritevole e i fessi, sicuri di se, che prima si incontravano solo al bar, o al campo di bocce. Si signori, lo scemo delle chiacchiere al bar (si sfogava li, perché a casa la moglie che lo conosceva bene, gli diceva zitto coglione), che prima era protagonista indiscusso col bicchiere di vin in mano, oggi eccolo li a smanettare su Fb o simili, col vantaggio che qui ride pure da solo, si diverte un mondo. Continua..