DOVE NULLA PUO' IL LINGUAGGIO, ECCO LA SAGGEZZA
Dove nulla può il linguaggio ecco la saggezza.
Per essere esempi di vita, non basta comunicare con le sole parole, ma chi ci ascolta ha due percezioni quella dei significati di ciò che diciamo e quella dei moti del nostro corpo, della nostra fisicità in generale. Trasmettiamo esperienze culturali ma soprattutto le nostre vibrazioni intense. Un bimbo che ci vede reagire scompostamente a un danno, non accetta il nostro minimizzare a parole per essere rassicurato, ma legge la nostra reazione immediata. Se esprimiamo spavento per un fatto accidentale il bimbo avrà paura di quel fatto e continuerà a temerlo. In noi, nel nostro corpo, c'è molta saggezza, esso sa che morirà percepisce il mondo, lo sente, e noi dobbiamo abbandonare il potere delle parole a vantaggio della nostra percezione fisica, è qui che comprendiamo i limiti del linguaggio. Quando vediamo una persona cara molto malata, capiamo l'inutilità delle parole, non ci viene nulla di significativo da dire. Quando amiamo, pur cercando con tenacia le parole, quasi mai esprimiamo frasi che danno l'idea della potenza di quello che ci accade, mai riusciamo a descrivere un qualcosa che si avvicini alla realtà. La letteratura erotica ci appare sempre molto noiosa perché descrivere un gesto amoroso autentico e affascinante è impossibile. Le parole diventano imprecise, perdiamo la voglia di pensare, è il nostro corpo che invece sente la gravità o la potenza di un "momento", o di un istante che ci tocca nel profondo. Esso ha una percezione che sfugge al linguaggio, percepiamo qualcosa dove le parole, pur se abilmente individuate, non hanno senso. Ricordo con grande piacere un film dove una bambina che aveva perso la madre, istintivamente evitava di pensarci, non piangeva ma soffriva terribilmente e il padre, che sentiva la sua sofferenza, in perfetto silenzio gli stava sempre accanto per consolarla e aiutarla a superare l'inevitabile arrivo della disperazione. Gli era vicino con il solo linguaggio del corpo, l'unico possibile, seduto vicino a lei senza sfiorarla, non una parola che usciva. Un padre o una madre insegnano con l'esempio anche involontario. Una sollecitazione sentimentale coinvolgente, un'umanità imprevista, ci sorprende come esperienza intensa e mai imparata ripetendola. Queste esperienze non sono meccanismi della mente che memorizza questo o quello, che replica questo o quello, sono esperienze che viviamo lasciandoci contaminare, che ci cambiano nel profondo. Ogni uomo o donna sono maestri di vita senza volerlo. Si insegna con l'esempio. Tutto questo ci affascina perché ci fa riscoprire la saggezza, ci porta a una conoscenza che è esperienza fisica e stile di vita. Per chi ha consapevolezza di questa umanità, dare buon esempio, essere sereni difronte a vibrazioni forti, ci rende integri, liberi e riferimento per chi ci conosce in un mondo fatto di forze ostili che tentano di schiavizzare tutti.
Per essere esempi di vita, non basta comunicare con le sole parole, ma chi ci ascolta ha due percezioni quella dei significati di ciò che diciamo e quella dei moti del nostro corpo, della nostra fisicità in generale. Trasmettiamo esperienze culturali ma soprattutto le nostre vibrazioni intense. Un bimbo che ci vede reagire scompostamente a un danno, non accetta il nostro minimizzare a parole per essere rassicurato, ma legge la nostra reazione immediata. Se esprimiamo spavento per un fatto accidentale il bimbo avrà paura di quel fatto e continuerà a temerlo. In noi, nel nostro corpo, c'è molta saggezza, esso sa che morirà percepisce il mondo, lo sente, e noi dobbiamo abbandonare il potere delle parole a vantaggio della nostra percezione fisica, è qui che comprendiamo i limiti del linguaggio. Quando vediamo una persona cara molto malata, capiamo l'inutilità delle parole, non ci viene nulla di significativo da dire. Quando amiamo, pur cercando con tenacia le parole, quasi mai esprimiamo frasi che danno l'idea della potenza di quello che ci accade, mai riusciamo a descrivere un qualcosa che si avvicini alla realtà. La letteratura erotica ci appare sempre molto noiosa perché descrivere un gesto amoroso autentico e affascinante è impossibile. Le parole diventano imprecise, perdiamo la voglia di pensare, è il nostro corpo che invece sente la gravità o la potenza di un "momento", o di un istante che ci tocca nel profondo. Esso ha una percezione che sfugge al linguaggio, percepiamo qualcosa dove le parole, pur se abilmente individuate, non hanno senso. Ricordo con grande piacere un film dove una bambina che aveva perso la madre, istintivamente evitava di pensarci, non piangeva ma soffriva terribilmente e il padre, che sentiva la sua sofferenza, in perfetto silenzio gli stava sempre accanto per consolarla e aiutarla a superare l'inevitabile arrivo della disperazione. Gli era vicino con il solo linguaggio del corpo, l'unico possibile, seduto vicino a lei senza sfiorarla, non una parola che usciva. Un padre o una madre insegnano con l'esempio anche involontario. Una sollecitazione sentimentale coinvolgente, un'umanità imprevista, ci sorprende come esperienza intensa e mai imparata ripetendola. Queste esperienze non sono meccanismi della mente che memorizza questo o quello, che replica questo o quello, sono esperienze che viviamo lasciandoci contaminare, che ci cambiano nel profondo. Ogni uomo o donna sono maestri di vita senza volerlo. Si insegna con l'esempio. Tutto questo ci affascina perché ci fa riscoprire la saggezza, ci porta a una conoscenza che è esperienza fisica e stile di vita. Per chi ha consapevolezza di questa umanità, dare buon esempio, essere sereni difronte a vibrazioni forti, ci rende integri, liberi e riferimento per chi ci conosce in un mondo fatto di forze ostili che tentano di schiavizzare tutti.