I danni della pornografia e l'oscurantismo tra sessi.
Ha ragione
Scarlett Johansson. Il suo volto sui corpi di donne vittime dell'industria del
porno è insopportabile, tutta la pornografia è insopportabile. Più terribile
ancora, dico io, è la ricaduta sui costumi di uomini e donne in termini di
atteggiamenti e pratiche amorose. Sesso come colluttazione, sesso come gesto
atletico, performance esagerate e soprattutto violenza su soggetti passivi
uomini e donne o bisex. Domina il sadismo e la famigerata associazione, pompata
appunto dall'industria del porno, che ci comunica più violenza più piacere. Ma
quando si tratta di violenza c’è necessariamente chi la infligge e chi la subisce,
e guarda caso chi la subisce sono sempre i più deboli in tutte le identità di
genere. Nel porno e nel credo del maschilismo, il piacere femminile o del
soggetto passivo è direttamente proporzionale alla violenza che esso riceve.
Questa presenza costante della pornografia, negli ultimi 30 anni, ha reso i
rapporti tra maschi e femmine, pur se nati in amorevolezza, problematici,
difficili, scadenti, brevi e, peggio ancora con poca conoscenza di se stessi.
Ci sono donne e uomini che scoprono il loro vero erotismo in ritardo, dopo
lunghi matrimoni o addirittura invecchiano senza sapere cosa li eccita davvero e
cosa gli dona piacere. Tutti siamo vittime della pornografia. I maschi quando chiedono alle proprie donne di spersonalizzarsi e somigliare alle attrici porno e le femmine quando accettano per amore di oltrepassare i propri limiti, mettendosi a rischio disprezzo proprio di colui che le ha indotte a superarli.
Tutto questo alimenta la diffidenza tra sessi, toglie armonia agli incontri ed
ecco che uomini e donne preferiscono vivere da soli e accettano di fare "famiglia
momentanea" perché spaventati dalle criticità sessuali, affettive, dalla
noia di coppia, dalla mancanza di realizzazione di se stessi. Non è vero che la
crisi della famiglia è attribuibile a egoismo o narcisismo, essa dipende dalla
difficile intimità di coppia e dalle precarie condizioni economiche di questi tempi. La signora Scarlett
è angosciata giustamente dalle applicazioni del suo corpo in scene di violenza sul web, violenza come spettacolo, violenza come eccitante sessuale, non riesce a farle censurare o togliere dalla rete. Nessuno
può farci niente. La privacy si sa, è fantascienza data in pasto agli ingenui
user, per lucrare sui loro dati e alimentare la burocrazia. L’attenzione di
tutti a garantire la privacy è la più grossa fandonia messa in giro dal mercato.
Se apri un account Fb gratis, vuol dire che la merce si tu. Rubare un identità
web è facile non perché il web è debole e non riesce a proteggersi, ma solo in
quanto troppo costoso e in ogni caso si formeranno banche dati illegali che
fornirebbero informazioni riservate a pagamento. Finché ci sarà un mercato
pubblicitario, ci sarà un mercato del porno e dobbiamo rassegnarci. Stiamo
vivendo, in questi decenni, un vero e proprio oscurantismo tra sessi, che durerà per tanti anni ancora. Sia la
pubblicità, sia il porno sia il maschilismo, oggi ci sembrano eterni.