I MILLE VOLTI DELLA DONNA (femminismo e identità femminile) Prima parte

I MILLE VOLTI DELLA DONNA (femminismo e identità femminile) Prima parte

I mille volti della donna (femminismo e identità femminile) prima parte.

Quando parlo di femminismo, non posso evitare di citare due donne illustri ed illuminate che sono le punte di diamante del femminismo di oggi, eccole: Donna Haraway americana vera con la sua entusiasmante Teoria Cyborg e Tiziana Villani italianissima con il suo Corpi Mutanti. Costoro teorizzano un “divenire donna” come il perno trainante della creatività umana, come il soggetto centrale dei “viventi” con cui puntellare l’ecosofia come baluardo contro la crisi del capitalismo. Non voglio andare oltre nei contenuti che sono ricchissimi di novità e potenza, ma sottolineo come le due filosofe volutamente credo, vanno oltre, “saltano il fosso”, sul sempiterno problema del masochismo e narcisismo tipici dell’identità femminile (la percentuale maschile sembra irrilevante). E questo il tema centrale di una serie di post che ho titolato: I mille volti della donna perché nelle nostre coetanee, non più giovanissime, il rapporto tra masochismo e narcisismo è intriso nell’esperienza di vita vissuta, in passati complessi pieni di voglia di rivincita, ed è così potente da determinare la vivibilità di coppia, e più in generale le relazioni tra sessi. Faccio qualche esempio banale utilizzando, come al solito, un linguaggio per tutti. Se restate male quando la vostra compagna si impegna duramente su qualcosa di faticoso e non vuole il vostro aiuto, è perché la sofferenza che lei si impone (aspetto masochista) viene fortemente supportata dal narcisismo (quanto sono brava e forte, non ho bisogno di nessuno). O ancora: se osate imporre qualcosa su un argomento anche veniale, futile, vi siete imbarcati in un’avventura impossibile: lei preferirà sopportare qualsiasi vessazione piuttosto che darvela vinta. Sopportare, per lei è motivo di orgoglio, resistere gli è facile, l’ostinazione e l’ineluttabilità gli sono facili, perché il suo narcisismo non chiede, non ragiona, dice: meglio la sofferenza e criminalizzare chi vuole imporla, che evitarla senza fatica con la mediazione. Per loro la mediazione non esiste e la saggezza è annegata nell'Egeo mentre i greci cercavano di esportarla. Sembrano esempi fessacchiotti ma sono la vita di tutti i giorni e per un uomo normale è vita faticosa, a volte ingestibile, a volte rattristante da un continuo sperpero di energie sempre senza un costrutto. Da dove ha origine questo essere donna? Questo problema tocca le radici stesse del ruolo, della valutazione, del modo di essere donna all’interno della nostra civiltà. E’ arcinoto che la psicoanalisi ha sempre considerato il masochismo la naturale espressione psichica delle caratteristiche fisiologiche della donna, una sorta di destino biologico, una predisposizione dell’essenza del femminile. Qualcuno ha anche affermato che la concezione masochistica del ruolo femminile derivi da fattori di ordine genetico, mah.... Quando Freud parla di “masochismo femminile” si riferisce a manifestazioni di questo fenomeno negli uomini, quindi lo considerava una patologia negli uomini ma assolutamente normale nelle donne. Continua…