I MILLE VOLTI DELLA DONNA (femminismo e identità femminile) Terza parte
I mille volti della donna (femminismo e identità femminile) Terza parte.
Il post
precedente si chiudeva affermando che nella ricerca dell’identità femminile uno
dei temi centrali è il masochismo. In questa ricerca, di cui nella pratica analitica
si può continuamente fare una verifica, il masochismo è un aspetto di sé che le
donne sembrano accettare senza difficoltà. Non lo mettono più in discussione,
vogliono conoscerlo, tanto da far pensare ad un atteggiamento coerente con l’immagine
del proprio ego e sicuramente non riconosciuto come patologico. Ogni psicologo
attento potrebbe affermare che mai una donna si sia presentata in psicoterapia
con la motivazione che il masochismo è un suo problema. Le diverse pensatrici
del femminismo, ne seguo più di una da anni, sia negli scritti che nelle
conferenze mai affrontano il tema masochismo come componente l’identità
femminile, al contrario non ho potuto fare a meno di notare come nelle
proteste, nelle rivendicazioni più plateali, esso assuma un senso vittimistico
e provocatorio, che io considero una reale espressione tipicamente masochista.
E’ certo che nella pratica analitica fenomeni che possiamo indicare come
masochistici siano molto più frequenti nelle donne che negli uomini, senza
alcuna distinzione tra masochismo sessuale e non. Nella sessualità femminile il
masochismo ha un’importanza straordinaria ed in alcuni casi più forti esso assume
un carattere psicotico, riconducibile a traumi di vecchia data o in ogni caso precoci nello
sviluppo della personalità. Lo psicologo attento ci direbbe senz’altro che
qualunque sia il problema per cui un soggetto femminile intraprende l’analisi,
ci si trova sempre a fare i conti con un comportamento “transferale” (un
processo di traslazione inconsapevole) ovvero, con una concezione della vita,
con una scala valori, con un modo di
affrontare le difficoltà, di valutare se medesima e gli altri, che sono senza
dubbio masochisti. Un'altra cosa che direbbe è che in terapia si scopre come la
struttura masochista è attraversata, intersecata con la sua patologia
(qualsiasi essa sia) e questa trasversalità pervade tutto il suo modo di vivere
e lo condiziona profondamente. Il fatto centrale è che la paziente non vede e
non vuole vedere questa connessione come patologica. Mi viene facile pensare che
il masochismo sia un ben organizzato schema comportamentale che determina l’intero
modo di porsi, nella vita, nella femminilità della nostra cultura, nel costume,
come una corazza difensiva con cui ci siamo tutti connessi maschi e femmine. L’accettiamo
quindi, come un dato biologico naturale e di conseguenza immutabile. Dico anche,
che questa “difesa” masochista, che si è formata nei primi anni di vita, potrebbe
avere una funzione di appoggio, di alimento e sostegno al narcisismo. Estremizzando
un’ulteriore conseguenza potremmo anche dire, ribaltando i fattori, che il
masochismo è una patologia che nasce dal narcisismo. Continua...