I MILLE VOLTI DELLA DONNA (Identità femminile e scoprirsi sottomessa) Parte terza.
I mille volti della donna (Identità femminile e la dialettica dei ruoli)
Scoprirsi sottomessa è anche desiderio del ruolo opposto. Come abbiamo già detto nell'ultimo post il risentimento della mascohista porta a un vero ribaltamento dei ruoli tra dominante e dominata. E' interessante perché da qui vediamo i comportamenti di molte coppie che nella vita abbiamo intravisto. Esiste infatti, un percorso abbastanza incidentato che porta allo scambio dei ruoli tra sottomessa e dominante, nasce direttamente dai rapporti di potere. Immaginate la figlia di un genitore despota e distratto che impone comportamenti, dice sempre lui cosa deve fare e non ammette nessuna sua iniziativa spontanea, è possibile che venga su preda di una frustrazione cronica, incapace di osare atti di ribellione o di mandare al diavolo tutti e seguire una propria strada. Nelle relazioni adulte, questa donna, finirà quasi certamente tra le mani di un prepotente e il suo comportamento sarà solo apparentemente sottomesso. La sua voglia di resistenza non si spegnerà mai, non solo, cercherà il suo riscatto attraverso un susseguirsi di rifiuti, di dimenticanze, di sottili sabotaggi, di velate critiche mai ammesse a viso aperto. Subirà e infliggerà stilettate quotidiane in un rapporto in cui si dipingerà carcerata, schiavizzata, servile, ma l'osservatore attento la vedrà in chiara veste opposta, quella di implacabile aguzzino. Nei due percorsi, abuso e silenziosa lotta per il comando, l'unica strada proibita è quella della liberazione, della resa, la messinscena non può essere interrotta, la coppia sembra durare in eterno. Somiglia moltissimo alla simbologia "dell'animo oscuro" che ricorderete, non lascia mai morire l'animo amabile, pur se potrebbe ucciderlo con tanta facilità, l'uno resta attore del teatro dell'altro, vittima, carnefice e salvatore sono sullo stesso palcoscenico dove tutti concorrono alla sua perpetuazione, paradossalmente entrano in scena due masochismi e la battaglia può durare una vita. La coppia d'eccellenza composta da dominante e dominata, si ha quando quest'ultima si sentirà libera di assumere il suo ruolo contingente (passare da sottomessa a dominante) e il dominante la lascia esprimere in tutta l'energia e libertà di essere, assumendo il compito di cui lei ha bisogno, ovvero di esploratore, istigatore e di moderatore degli eccessi se sarà necessario. Finita una messainscena eccone un'altra, e un'altra ancora, le interpretazioni mutano spessissimo, ma gli attori sono sempre gli stessi e l'unione resiste e le soddisfazioni sono molte. In questa circostanza è strategica la figura del dominate che oltre alla moderazione, fa sfoggio di resistenza ed altruismo. Sa che il distacco mentale che la sottomessa impone cresce proporzionalmente alla potenza del dominio che lui esercita, faccio un esempio: se la coppia si concede un fine settimana di vacanza ecco che la sottomessa si scatena passionalmente come spesso accade e se il suo godimento è elevato come quello del compagno, e se la vacanza finisce la domenica, il lunedì la sottomessa è ancora con la testa nel divertimento appena vissuto, il martedì è nella via di mezzo, ma il mercoledì si distacca come se avesse passato i giorni precedenti con un altro uomo e questo fa impazzire il dominante. Lui non capisce e non riesce a farsi una ragione rischia la salute mentale. Lei non risponde a messaggi, non saluta, nessun gesto di affetto, è mentalmente assente. Ecco cosa ha scritto su questo argomento un anonimo dominante inesperto, sorpreso dai distacchi della sua amata sottomessa. <<E' una donna pericolosa, piena di testa, piena di silenzi, si osserva, non chiede mai, mi fa impazzire non sapere quando stringerla ancora, quando accarezzarla, io pronto a programmare e lei non chiede niente, non vuole niente. Mi ama sempre con potentissima intensità fino a stordirmi, l'amo follemente come mai ho amato. Lei, lì tutta concentrata sul presente, nel momento di darsi e farsi prendere. Come se non avesse un domani. E' una donna pericolosa. Una di quelle storie che o ti portano in paradiso per sempre o ti uccidono>>.
Scoprirsi sottomessa è anche desiderio del ruolo opposto. Come abbiamo già detto nell'ultimo post il risentimento della mascohista porta a un vero ribaltamento dei ruoli tra dominante e dominata. E' interessante perché da qui vediamo i comportamenti di molte coppie che nella vita abbiamo intravisto. Esiste infatti, un percorso abbastanza incidentato che porta allo scambio dei ruoli tra sottomessa e dominante, nasce direttamente dai rapporti di potere. Immaginate la figlia di un genitore despota e distratto che impone comportamenti, dice sempre lui cosa deve fare e non ammette nessuna sua iniziativa spontanea, è possibile che venga su preda di una frustrazione cronica, incapace di osare atti di ribellione o di mandare al diavolo tutti e seguire una propria strada. Nelle relazioni adulte, questa donna, finirà quasi certamente tra le mani di un prepotente e il suo comportamento sarà solo apparentemente sottomesso. La sua voglia di resistenza non si spegnerà mai, non solo, cercherà il suo riscatto attraverso un susseguirsi di rifiuti, di dimenticanze, di sottili sabotaggi, di velate critiche mai ammesse a viso aperto. Subirà e infliggerà stilettate quotidiane in un rapporto in cui si dipingerà carcerata, schiavizzata, servile, ma l'osservatore attento la vedrà in chiara veste opposta, quella di implacabile aguzzino. Nei due percorsi, abuso e silenziosa lotta per il comando, l'unica strada proibita è quella della liberazione, della resa, la messinscena non può essere interrotta, la coppia sembra durare in eterno. Somiglia moltissimo alla simbologia "dell'animo oscuro" che ricorderete, non lascia mai morire l'animo amabile, pur se potrebbe ucciderlo con tanta facilità, l'uno resta attore del teatro dell'altro, vittima, carnefice e salvatore sono sullo stesso palcoscenico dove tutti concorrono alla sua perpetuazione, paradossalmente entrano in scena due masochismi e la battaglia può durare una vita. La coppia d'eccellenza composta da dominante e dominata, si ha quando quest'ultima si sentirà libera di assumere il suo ruolo contingente (passare da sottomessa a dominante) e il dominante la lascia esprimere in tutta l'energia e libertà di essere, assumendo il compito di cui lei ha bisogno, ovvero di esploratore, istigatore e di moderatore degli eccessi se sarà necessario. Finita una messainscena eccone un'altra, e un'altra ancora, le interpretazioni mutano spessissimo, ma gli attori sono sempre gli stessi e l'unione resiste e le soddisfazioni sono molte. In questa circostanza è strategica la figura del dominate che oltre alla moderazione, fa sfoggio di resistenza ed altruismo. Sa che il distacco mentale che la sottomessa impone cresce proporzionalmente alla potenza del dominio che lui esercita, faccio un esempio: se la coppia si concede un fine settimana di vacanza ecco che la sottomessa si scatena passionalmente come spesso accade e se il suo godimento è elevato come quello del compagno, e se la vacanza finisce la domenica, il lunedì la sottomessa è ancora con la testa nel divertimento appena vissuto, il martedì è nella via di mezzo, ma il mercoledì si distacca come se avesse passato i giorni precedenti con un altro uomo e questo fa impazzire il dominante. Lui non capisce e non riesce a farsi una ragione rischia la salute mentale. Lei non risponde a messaggi, non saluta, nessun gesto di affetto, è mentalmente assente. Ecco cosa ha scritto su questo argomento un anonimo dominante inesperto, sorpreso dai distacchi della sua amata sottomessa. <<E' una donna pericolosa, piena di testa, piena di silenzi, si osserva, non chiede mai, mi fa impazzire non sapere quando stringerla ancora, quando accarezzarla, io pronto a programmare e lei non chiede niente, non vuole niente. Mi ama sempre con potentissima intensità fino a stordirmi, l'amo follemente come mai ho amato. Lei, lì tutta concentrata sul presente, nel momento di darsi e farsi prendere. Come se non avesse un domani. E' una donna pericolosa. Una di quelle storie che o ti portano in paradiso per sempre o ti uccidono>>.