I MILLE VOLTI DELLA DONNA (Narcisismo e masochismo) Parte decima.
I mille volti della donna (narcisimo e masochismo) Parte decima.
Chiudevamo
la parte presedente dicendo di come il masochista offre da una parte
disponibilità e dall’altra vuole un comportamento riparatore da chi utilizza
questo suo poco vero altruismo. Tutto ciò serve a dimostrare l’inadeguatezza,
la cattiveria e l’insensibilità dell’altro, che viene relegato a un ruolo
sadico anche se sadico non è. A volte però l’altro è sadico davvero, scelto
inconsciamente proprio perché tale, in altri casi il comportamento sadico dell’altro
viene indotto o potenziato proprio dalle aspettative e provocazioni masochistiche.
Nel masochismo dobbiamo riconoscere anche una forte componente sadica che è rivolta
contro il proprio Ego per regolare il conto anche con questa entità centrale, colpita
per dare sfogo al risentimento verso l’altro. Provocare frustrazione attraverso l'aggressione indiretta genera una forte realizzazione inconscia. Il masochista, pur se inconsapevolmente
tende a riservare a se stesso il ruolo socialmente gratificante della vittima
buona e incolpevole o quantomeno riscuotere l’approvazione degli altri
mostrandosi persona mite, altruista, disinteressata. La mitezza sul lavoro, la
rinuncia alla competizione, l’essere solerti, dire si a ogni richiesta dei
capi, sono tutti comportamenti tendenti solo all’encomio per soddisfare i
narcisismo, ma proprio queste sono le infallibili spie che rivelano il
carattere distruttivo della disposizione d’animo del masochista. Insomma masochismo
e narcisismo sono forze interagenti rafforzate dall’aspettativa sociale, che
considera questo insieme di atteggiamenti “perfettamente adeguati” alla “natura
femminile” tanto da considerarli una dato psicobiologico. Nonostante questo
oggi le donne hanno più spazio per la loro realizzazione nella società e forse
più ampio di quanto non ne abbiano dentro se stesse. I condizionamenti più
pesanti e più difficili da riconoscere, e quindi da modificare si trovano all’interno
degli esseri umani e quelli che nei post precedenti abbiamo trattato sono un concreto
esempio della loro invadenza. All’interno dei movimenti femministi c’è
disaccordo e il problema personale viene annegato in quello sociale, e le poche
donne che intendono migliorare il loro stato personale, lo fanno contrapponendosi
agli uomini, lontano dai compagni, dai mariti ecc.. Le battaglie sociali si vincono con la passione civile di tutti, portare le donne fuori da questi condizionamenti pesanti è un dovere sociale allargato, direi umanitario. Mi piace quello che dice una stimata femminista francese, citando Luis Aragon: <<La femme est l'avenir de l'homme>> ed ha proprio ragione. Gli uomini, e la società tutta, non possono continuare a buttare via questa fortissima spinta vitale che è la creatività femminile, una forza veramente potente che è l'ultimo antidoto che abbiamo contro la definitiva omologazione della specie umana. Sopra: una deliziosa opera di ignoto.