IL FUTURO CHE NON C'E' (ottava parte)

IL FUTURO CHE NON C'E' (ottava parte)

Il futuro dell'Italia e del mondo
Il problema coronavirus se da una parte ci ha indicato o chiarito aspetti della politica italiana, altrettanto sta facendo con la politica estera. Se si guarda ancora una volta al mondo intero si vedrà che le dittature hanno un peso assai più notevole d'un tempo. I regimi in vigore possono guidare paesi di diversa importanza, con poteri tuttavia molto analoghi l'uno all'altro. Ce ne sono tuttavia alcuni che hanno un peso nella politica mondiale a cominciare da Putin. Se si guarda all'uomo che abbia maggior peso mondiale è Putin, per metà europeo e metà asiatico che condivide con il Canada e con gli Stati Uniti lo stretto di Bering. Putin ha gran peso sull'Europa e anche sull'America. Trump ne ha assai meno anche se il paese da lui presieduto non è meno potente della Russia. Con una differenza tuttavia: in Usa il presidente governa ma il Parlamento lo controlla. I poteri sono realmente due, il governo deve avere il consenso del Parlamento e perfino le Banche centrali dei vari Stati americani conservano un'autonomia assai notevole. Gli Stati Uniti hanno quindi un governo molto forte ma pienamente controllato. Non è certo il caso di Putin: anche lì c'è un'assemblea, la Duma, il presidente della quale è il numero due di Putin e qualche volte si è avvicendato ma sempre come uomo di potere e non di controllo. Questa è la differenza sostanziale tra la Russia e gli Usa. In Italia nulla di tutto ciò è praticato, noi siamo una vera democrazia, almeno sulla carta. In questa fase il Potere è condiviso: Matteo Salvini è molto forte specie se può contare sull'appoggio della Meloni e in parte anche su Berlusconi. Raggiunge però non più del 35 per cento: ben lontano da un peso elettorale vincente. I Cinque Stelle sono ormai al 13 per cento, ma potrebbero spostare una maggioranza di sinistra appoggiando per alcuni aspetti politici Salvini. Di Maio (ministro degli Esteri del governo Conte) potrebbe proclamarsi "centrista" tra Salvini e il Pd. C'è però la presenza crescente del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, è attualmente un uomo di centrosinistra e tutto ci dice che accrescerà questa sua funzione. Per come la vedo io Conte potrebbe essere un Aldo Moro, spero più fortunato. Moro aveva in mente un governo che fosse da lui guidato con l'appoggio comunista di Berlinguer. Disse: <<Dovremo governare uniti, i comunisti italiani e la nostra Dc. L'alleanza secondo me dovrà essere di due legislature perché insieme dobbiamo ricostruire la democrazia italiana e farne un regime moderno. Dopo due legislature ognuno riprenderà il suo posto e sarà quella italiana una vera e propria democrazia moderna>>. Questo potrebbe essere il ruolo di Conte in crescente appoggio con il Pd e con i giovani della moderna democrazia. L'Italia politica sarebbe adeguatamente ricostruita, più moderna, più europea e più degna d'essere approvata. Questo è quello che mi aspetto dalla politica così come si mostra oggi.