IL PIACERE E' TUTTO MIO: il film delle donne per le donne.
IL PIACERE E' TUTTO MIO: il film delle donne per le donne.
La trama è semplice: una sessantenne vedova (Nancy), madre
di due figli, cerca di avere il suo primo orgasmo con l'aiuto di un escort (Leo).
In una serie di incontri in una stanza d'albergo, Nancy, attratta fisicamente
da Leo, parte alla ricerca della sua soddisfazione sessuale. E, con essa,
soddisfazione per il suo corpo e per la sua vita. Gli attori? Grandi e
perfettamente nei personaggi, Katy Brand dice di aver scritto la sceneggiatura
del film pensando proprio alla Thompson. La critica mette in risalto la
distinzione tra prostituzione e il ruolo di Leo, ma è un improprio tentativo di
alleggerire la questione. La prostituzione è schiavitù, è iniqua. Il lavoro
sessuale può essere estremamente importante. Quello che ha detto Daryl è che
tutte le sex worker con cui ha parlato avevano motivazioni diverse. Per alcune
era solo lavoro, noioso anche. Per altre era una specie di vocazione. Lo stesso
Leo è un sex worker che prende il suo lavoro come una missione e ottiene grande
soddisfazione dal permettere alle persone di conoscere meglio il proprio corpo,
accedendo al piacere, (qui ci sarebbe da obiettare non poco). Il film solleva
questioni non da poco e questo vuol dire che è un ottimo film. Le domande. Cosa
ha fatto di se stessa questa cara signora protagonista in 40-45 anni? No si è
accorta di trattare malissimo figli, allievi, il suo corpo, e mondo intero? Ha
avuto una pessima educazione? Ha considerato il sesso marginale e ridotto alla
mera riproduzione? Come ha fatto a saltare dal nulla all'appuntamento con un
escort? Il film ubbidisce alla naturalità dell'elemento incomprensibile del
mondo femminile: tutto accade, ma meglio rinunciare al piacere di sapere perché
accade. Questa è per me la chiave di lettura "al femminile" del film.
Ovvero, il film piace perché ben realizzato (tempi della regia fantastici), ma
quando uscite dalla sala, meglio sorvolare sul perché il film vi è piaciuto. Se
lo analizzate vedrete che è stato solo un breve abbaglio e vi si presentano
numerose questioni irrisolte. E' facile e comodo lasciar dire: <<Nessuno parla del piacere sessuale
delle donne perché non c’è interesse>>, afferma la Thompson.
<<Mentre per i maschi, non appena si comincia a parlare di disfunzione
erettile, viene subito inventato un farmaco, per le donne tutto ciò che ruota
intorno a mestruazioni, menopausa.>> Tutto scomodo per le donne? E per
gli uomini? Qui mi rivolgo alla sceneggiatrice, non è forse che le due
questioni, quella maschile e quella femminile sono strettamente correlate o due
facce dello stesso problema? Qui dovremmo entrare in una discussione
lunghissima, ma le questioni: eiaculazione precoce, assenza di vero desiderio
femminile (ma anche maschile), lontananza dall'orgasmo, e disfunzione erettile,
sono aspetti fortemente connessi. Mi auguro che le autrici facciano un prossimo
film su questi argomenti. Perché questi sono centrali e non marginali come il
film ci fa vedere. Un altro argomento troppo poco presente è come, ancora oggi,
la comunicazione sia concentrata su un'educazione sessuale che non è educazione
emotiva, né tantomeno "educazione sessuale emotiva". In ogni caso
questo film è commedia brillante, arguta e divertente. Il film si svolge quasi
interamente in una stanza d'albergo dove i due si incontrano diverse volte
nell'arco di alcuni mesi. In tutti questi appuntamenti c'è più dialogo che
azione: quella, che poteva essere una noia mortale e anche un po’ morbosa su
una signora di una certa età, è presentata come fresco e singolare racconto. Il
vero tabù della società contemporanea, una donna che invecchia è servito. La
ricerca al femminile dell'orgasmo è in realtà una commedia audace, senza peli
sulla lingua, ironica e che, soprattutto, è toccare un argomento (il sesso) particolarmente
inviso alla filmografia degli ultimi vent'anni. Il film ha un’ambientazione
spoglia e un po’ squallida, quello dell’hotel e del bar, perché è tutto
concentrata sulle parole e i volti. Ecco, il volto della Thompson che diventa
sempre più luminoso durante il lungo percorso verso il suo primo orgasmo, è da
grande cinema. Il piacere femminile che oltrepassa quello maschile, (se pur
cinematografico) è un evento che quasi mai abbiamo visto, quindi applausi alle
donne che hanno realizzato in vari contributi questo film. IL PIACERE TUTTO MIO
è una sex comedy dall’onestà seducente, curiosamente priva di malizia, con un
erotismo sottile e confortante che si fa beffe della pornografia sempre più
dilagante di un mondo dello spettacolo che sa sfruttare i corpi, ma non osa
parlare di come funzionano, come invecchiano, della loro fragilità, della loro
vergogna e delle loro esigenze. Un
ottimo film. A molti spettatori attenti esso lascia la speranza di vedere
presto, sul grande schermo, la narrazione di altre ed eccellenti personalità
femminili (anche opposte a questa del film), che vengono tenute nascoste da
sospetti e pregiudizi, sia nella comunicazione sia nel quotidiano. Sopra: un'immagine dei protagonisti del film.