IL PROGETTO PENSIERI RAPIDI

IL PROGETTO PENSIERI RAPIDI

IL PROGETTO PENSIERI RAPIDI

A novembre 2022 il progetto PENSIERI RAPIDI (PR) ha compiuto dieci anni, e tirare una linea sembra necessario. Ci sono momenti nella vita in cui la lucidità prende il sopravvento e vedi la tua vita, o singole parti di essa, per quello che è veramente. Questo stato somiglia a un cielo, che dopo settimane di grigiore, ecco che cambia il vento, le nubi scompaiono, e arriva quell’immenso blu luminoso. Oggi, io vivo questo  “stato blu” e non è una festa. E’ chiaro quello che nel passato ho negato a me stesso, quello che ho fatto finta di non vedere e non capire, le mie nuvole nere facevo fatica ad ammetterle a me stesso, e figuriamoci a comunicarle agli altri. Ora vedo che in certe occasioni mi faceva comodo ignorare la realtà, sfruttavo una specie di rendita di posizione, sorvolavo sulla mia immagine esterna diversa da quella che vedevo io dall’interno. Certo, perché cambiare questa percezione? Coltivare l’illusione, prolungare l’illusione di un veloce mutamento, rifare le stesse azioni che mi avevano dato felicità nel passato, di perpetuare uno stato di grazia facile ai cambiamenti no, il mio “stato blu” dice che quei momenti fanno parte del passato, non ci sono più ed è bene concentrarsi sul presente e sul futuro. Tutto questo per dire che dopo dieci anni non è più così, non sono più sicuro di ricevere soddisfazione da nuove ricerche, non credo che il cosmopolitismo aggiunga qualcosa al mio saper vivere, non credo più che comunicare le proprie idee affini ulteriormente il mio pensiero, non credo più nel “viaggio” diventato un trasferimento rapido e inutile. Sento invece, che non saper vivere un luogo, disorienta e che la mancanza di un legame con la terra indebolisce, e soprattutto ho la certezza che vivere è un’avventura affascinante che se la spingi oltre, ti può travolgere irrimediabilmente. Cosa è stato questo comunicare? Pensieri rapidi (PR) nasce nel 2012 con un intento preciso: comunicare all’esterno e dare una struttura a testi, ricerche, foto, illustrazioni di vario tipo, tutti rigorosamente fatti da me. Ma non solo, c’era dell’altro. Era un modo per incanalare le mie troppe energie, per saper imparare, per traghettare la curiosità sempre potente, per mitigare l’irriverenza, per l’avvento del social web e delle meraviglie di internet, per l’ottica del miglioramento della vita quotidiana, per la creazione di opportunità di lavoro, per focalizzare contenuti verso una crescita personale, verso un apprendimento continuo, per rispondere al mio tendere verso un miglioramento di me stesso e di chi mi è vicino. PR era anche vivere e lavorare bene realizzando i propri obiettivi, personali e professionali, spendendo bene il proprio tempo, trovando il proprio perché, insieme ad altre persone che hanno lo stesso obiettivo nella vita. Tutto questo ha portato buona vita in tutto il decennio. Consiglio ancora oggi, a chiunque, di aprire e curare un proprio blog, non fosse altro per usarlo come una palestra pubblica per esercitarsi nello scrivere. Scrivere per sé prima di tutto e poi per gli altri. Coltivare uno spazio proprio è ben diverso da essere ospitati da una piattaforma che persegue fini di lucro e comunque interessi diversi dai tuoi. Pochi lo capiscono, purtroppo, ma è così. Ho bisogno di concentrarmi sulle persone che meritano, su progetti accomunanti legati alla terra, a un luogo, a un dialetto, come dire “tornare” dove sono nato, convogliando su questi le mie energie e il mio tempo. Risorse limitate che lo saranno sempre più, per una questione anagrafica, biologica e fisiologica. Elementi questi, con cui devo imparare a convivere. Voglio avere dei ritmi regolari e non passare troppo tempo davanti agli schermi, soprattutto in orari notturni. Oggi passo più tempo online di quanto facessi nel 2012, ma sembra senza una ragione precisa, sento che il tempo davanti agli schermi va limitato. Questa è una sfida continua che voglio continuare a combattere. È stato bello scrivere qui e altrettanto bello sapere che qualcuno ha letto e legge ciò che ho scritto. Ho ricevuto foto, video, commenti, citazioni, link, mi avete dedicato tempo ed attenzione, senza di voi, oggi non ci sarebbe il mio “stato blu”. Ora non sono più sicuro di voler continuare le pubblicazioni sulla rubrica Pensieri rapidi, voglio fare altro.