IL VERO SUCCESSO E' UN INSIEME DI BELLE AZIONI
Diventiamo ansiosi e soffriamo l'insuccesso quando siamo deboli o
ci rendiamo tali. Ci sentiamo deboli quando ci si muove senza pensare,
quando siamo presenti a metà, quando abbiamo i piedi su più staffe. Se
andiamo a una festa soltanto
per passare il tempo, agiamo con ansia e distrazione e non ci
divertiamo, quando facciamo qualcosa per convenzione sociale ecco che
siamo insoddisfatti. Cadiamo nella tristezza quando facciamo le vittime,
come animali feriti, diventiamo facili prede. Tutto
ci offende e tutto ci inquieta quando veniamo trascinati dal "così fan
tutti", quando non abbiamo potere sulla nostra vita. Iniziamo quindi, a
lamentarci, compatirci e a indignarci. Una vita soddisfacente non
ammette questi comportamenti. Qualsiasi azione
deve contare, occorre essere presenti, decidere per quello che
percepiamo ed essere responsabili di quello che vogliamo. Un
comportamento non è impeccabile quando raggiunge occasionalmente il suo
obiettivo o risultato, ma quando è soddisfacente
e affascinante come azione. Coerente verso gli altri e verso se stessi.
L'impeccabilità e la bellezza dell'azione sono le ricompense che ci
fanno piacere la vita. Ogni volta che agiamo correttamente guadagnamo
potere personale, che non è quello
che esercitiamo sugli altri, ma una percezione sensoriale, uno stato
d'animo, un calore interiore, una disposizione alla buona sorte. Questo
ci rende forti, controllori degli imprevisti, ci rasserena e ci rende
pronti per lasciarci andare. Diventiamo tristi
invece, quando ci prendiamo molto sul serio, quando pensiamo di essere
qualcuno, andiamo dritti verso l'irritazione. Io merito di più, io valgo
di più, insomma darci troppa importanza ci debilita. Viviamo dando
troppo poca importanza al comportamento,
facciamo finta di essere immortali, collezioniamo oggetti, cose,
relazioni, progetti, viaggi. Non vogliamo perderci niente, quindi
corriamo e corriamo angosciati, senza mai arrivare da nessuna parte.
Viviamo perdonandoci le brutte maniere, l'assenza di amabilità,
di decoro estetico, sorvolando sulle situazioni, sentendoci liberi di
agire come se avessimo tutto il tempo del mondo per correggerci.
Purtroppo il tempo è molto breve. Trascuriamo i danni prodotti agli altri senza
capire che non c'è modo per porvi rimedio,
si lasciano scie di disastri irreversibili. Pensiamo di poter sempre
fare marcia indietro, di sospendere o di cancellare le conseguenze delle
nostre azioni, nello stesso modo in cui si rimandano gli appuntamenti
all’ultimo momento, usando il cellulare,
ovvero la tecnica della vigliaccheria. E' ora di dare un nome a questi
comportamenti, sono atteggiamenti vili, nascondere le malefatte dietro l'indifferenza, dietro scuse di circostanza, dietro il
"poi rimedio" e dietro comunicazione di convenienza con gli strumenti
elettronici, è vergognoso e offensivo. Getto
una bottiglia di plastica dal finestrino? Qualcuno la raccoglierà.
Arreco un danno a un mio interlocutore? Sarà lui medesimo a curarsi le
ferite. Quando chiediamo scusa a qualcuno gli abbiamo comunque arrecato un danno e la conseguenza è che dovrà essere lui medesimo a porvi rimedio, e se questo non lo percepiamo vuol dire che abbiamo messo il bavaglio alla nostra coscienza.