LA GUERRA DELLE GUERRE

LA GUERRA DELLE GUERRE

La guerra delle guerre

Negli ultimi post abbiamo parlato di come oltre la guerra sul campo, quella Ucraina, è sempre presente una guerra senza esclusione di colpi che giustamente il femminismo indica come la guerra delle guerre. Ovvero la violenza che il sesso maschile esercita su quello femminile. Oggi abbiamo i dati, i numeri, di questa guerra che sembra riportare alla supremazia fisica del maschio, al suo proteggere e dominare e prevaricare l'altro sesso, perché inferiore come potenza muscolare. Ma ecco dati e altre informazioni: 

Nei centri antiviolenza della rete D.i.Re nel 2021 sono state accolte complessivamente 20.711 donne con un incremento del 3,5% rispetto al 2020.

Quasi la metà (46%) delle donne accolte ha un'età compresa tra i 30 e i 49 anni.

Sono prevalentemente italiane (solo il 26% hanno una diversa provenienza), un dato costante negli ultimi anni. L'autore della violenza è prevalentemente italiano (soltanto il 27% ha provenienza straniera) e questo dato è oramai consolidato negli anni.

I numeri sopra sono di fonte Ansa (incrociati con altre agenzie di stampa) ed è questo quanto emerge dall'ultimo report dell'Associazione nazionale D.i.Re - Donne in Rete contro la violenza sui dati riferiti al 2021.

Stabili gli omicidi: 51 donne nel primo semestre 2022, nell'89% dei casi l'assassino è un partner, o un ex o parente

L’importanza dei centri antiviolenza. I centri antiviolenza della Rete sono presenti in tutte le regioni italiane, tranne che nel Molise, oltre la metà si trovano nell'area del nord (58 pari al 55%) divisi non equamente tra nord-est e nord-ovest; in quella del centro ci sono 24 centri (pari al 23%) e tra sud (16) e isole (8) si arriva a 24 centri (pari al 23%).

Soltanto il 28% delle donne accolte decide di denunciare, percentuale che rimane sostanzialmente costante negli anni.

Questi i numeri significativi della guerra delle guerre. Una guerra dove il nemico colpisce perché detentore di una maggiore forza fisica (con le dovute eccezioni). Ritengo che ci sia un’assenza politica significativa, ma anche nella politica dominano i maschi e le donne carrieriste (sono anch’esse maschi e sono nemiche delle altre donne). Nella guerra dominano i maschi (si divertono tra di loro). Nell’economia dominano i maschi in una competizione di reciproco godimento (come siamo “fichi”). Il potere finanziario è dei maschi per il 95% delle risorse. I danni ecologici sono dei maschi al 90%). Personalmente non esco a cena con uomini come me da 40 anni circa a meno che non siano famigliari, non siedo a tavola con colleghi e presunti amici, non sopporto i loro ragionamenti e tantomeno i loro giochi (automobiline d’epoca, fuoriserie, suv, piscine nemmeno tanto pulite e ville dove tutto sembra scomodo e senza scopo). Intanto in Puglia nasce la prima rete di centri di ascolto per uomini violenti. La sentenza della Corte americana sulla autodeterminazione delle donne in materia di aborto ha di fatto sancito la fine di questo diritto conquistato con tanta fatica e già da anni boicottato dai cleri che oggi hanno la loro rivincita. (la colpa è delle femministe o pseudo tali, che entrano ancora in una chiesa). Ricordate i numeri indicati sopra, non c’è bisogno di un commento, parlano da soli, ma è necessaria la vostra attenzione perché sono destinati a crescere ogni anno ed è una crescita direttamente proporzionale all’aumento del peso del femminismo e del suo raggiungere nuovi sacrosanti diritti. Sopra: una decorazione all'interno di una tomba sabina (alcuni dicono etrusca ma io dissento perché più datata del presunto arrivo degli etruschi nel mediterraneo)