LA LIBERTA'. <<L'INELUTTABILE>> E LE SCUSE DEGLI EDUCATI

LA LIBERTA'. <<L'INELUTTABILE>> E LE SCUSE DEGLI EDUCATI

La libertà, <<L'ineluttabile>> e le scuse degli educati.
La libertà è una cosa seria perché ogni atto libero limita le mie possibilità di scegliere e realizzare una di esse. E non vale aspettare per vedere se il risultato è buono o cattivo prima di prendermi la responsabilità dell’atto. Forse potrò ingannare gli osservatori esterni, come cerca di fare il bambino che dice «non sono stato io!», ma non posso ingannare me stesso, non completamente almeno. Domandatelo a Pinocchio! Insomma quello che chiamiamo «rimorso» non è niente di più che la sensazione di non essere contenti di noi stessi quando abbiamo impiegato male la libertà. Vale a dire quando l’abbiamo impiegata in contrasto con ciò che veramente vogliamo come esseri umani. Essere responsabili significa sapere di essere autenticamente liberi nel bene e nel male. Accettare le conseguenze dei nostri atti, riparare al male fin dove è possibile e godersi al massimo le cose buone. A differenza delle persone maleducate e vigliacche, la persona responsabile è sempre disposta a rispondere delle sue azioni. «Sì. sono stato io». <<Si ho fatto danni, eccomi qui a riparare>>. Se ci pensate bene, il mondo è pieno di scappatoie per scaricare il soggetto dal peso delle sue responsabilità. La colpa delle cose negative che accadono sembra un accidente, sembra delle circostanze, della società in cui viviamo, del capitalismo, del carattere (io sono fatto così), della cattiva educazione (mi hanno viziato), dall'ignoranza (non sapevo, non pensavo che fosse così), della pubblicità in tv, delle tentazioni esposte nelle vetrine, degli esempi negativi ma irresistibili. Ecco la parola chiave di tutte queste giustificazioni è: ineluttabile. Quelli che vogliono togliersi di dosso le responsabilità credono nell’ineluttabile, nella causa di forza maggiore, credono in atti onnipotenti, credono di <<liberarsi>> da tutto quello che li sottomette senza rimedio, la propaganda, il modo di essere, gli altri che ci stanno intorno, insomma quello che capita. Non appena appare l’ineluttabile, zac! uno smette di essere libero e diventa una marionetta a cui non si può chiedere conto di niente, si sente al di sopra delle parti, è onnipotente. Scusami!!!??? Ma testa di cazzo come scusami, mi fai un danno, una menomazione e tu dici <<scusami>>?? I dittatori credono fermamente nell'ineluttabile e sostengono che è necessario proibire tutto ciò che può piegare la volontà. Quando la polizia avrà eliminato tutte le tentazioni non ci saranno più delitti né peccati. Non ci sarà più nemmeno la libertà, ovviamente, ma tutto ha un prezzo, e se resta in giro qualche tentazione la responsabilità di quello che succede non è di chi ha ceduto, ma di chi non ha proibito in tempo. E se affermassi che l’ineluttabile non è altro che una superstizione inventata da quelli che hanno paura della libertà? Che tutte le istituzioni e le teorie che ci sollevano dalle responsabilità non vogliono vederci più contenti ma più schiavi? Se dicessi che per quante proibizioni ci impongano e per quanti poliziotti ci controllino ci sarà sempre qualcuno che arreca danni agli altri? Il paradosso invece, sta annidato nel privato, se qualcuno fa un danno e reagisci minacciando dente per dente, quello userà la minaccia per dire che sei un criminale che non si deve minacciare nessuno, quindi la minaccia resta un'entità ineluttabile. Per cui il massimo della libertà per chi è sempre stato schiavo, se non di altri della sua ignoranza, è ribaltare il ribaltabile: non sono criminale io che ti ho aarrecato danni ma sei tu che mi minacci. Il fatto che la minaccia resti solo una minaccia senza conseguenze per nessuno, è un fatto <<ineluttabile>>, una scusante per chi ha fatto davvero del male con danni reali. In ogni circostanza di reato, o di dubbia o litigiosa questione, se esistesse una super giustizia, sarebbero condannati tutti coloro che chiedono scusa: i colpevoli sono certamente costoro.