LE LOGICHE DI POTERE, IL PENSIERO NOMADE E IL FEMMINISMO MODERNO
Le logiche di potere, il pensiero nomade e il femminismo moderno.
Sconfiggere il risentimento è il problema dei problemi a partire dal pensiero nomade di Nietzsche, al divenire animale e divenire donna di Deleuze, al divenire cagna o soggetto mutante di Villani. Quindi uscita dai dualismi, uscita dalle logiche binarie, non più l’uno che diventa due, maschio o femmina, occorre passare dal solo uomo ai viventi, occorrono multidirezioni, abbandonare ogni determinazione di genere, razza, gerarchia, dialettica abitudinaria, ecc. Entrare in uno spazio creativo dove tutto è possibile. L’istinto è stato subordinato all’intelletto e l’intelletto alla morale. Il nostro intelletto ha bisogno di addomesticare i corpi, e ovunque troviamo assimilazione in una specie di cannibalismo dello spirito a cui l’istinto è stato reso dipendente. In che modo i corpi conoscono altri corpi e ne fanno esperienza, ne conoscono affetti ed emozioni? La P.ssa Villani nel suo <<Corto circuito del risentimento>> parla del corpo come di una <<cartografia delle cicatrici>> non in senso di sanguinamento ma nel senso dei segni del vissuto. Questa cartografia delle cicatrici diventa una vera ontologia del presente. È da queste che dobbiamo cominciare, dai segni materiali e carnali, dal vissuto come patrimonio. L’anima la si crea a partire dalle ferite, dalle tracce, dalla violenza di qualcosa che costringe a immaginare un altro mondo o un altro modo di essere. Occorre tornare a sentire, esplorare ciò che non si è più capaci nemmeno di immaginare per far insorgere un altro presente. Da questa "filosofia mutante" ecco la vita come "storia dei corpi" che si aggregano e si compongono tra loro. Fanno muta dunque. Ad essere messe in gioco sono le relazioni di potere, le consuetudini, gli abusi, la gerarchizzazione, la soggezione, l'umiliazione. Bisogna partire da Nietzsche passando per Foucault, Deluze e Guattari, Canetti, e con la Villani arrivare al femminismo moderno, o dell'ultima generazione. Questo è il passaggio centrale della P.ssa Villani: << Nel divenire dei processi di metamorfosi, che richiama la formula Cyborg di Donna Haraway, si mette in atto un passaggio/frattura, un passaggio rivoluzionario, un passaggio sovvertitore che smonta la colpa gerarchicamente imposta e funzionale ad ogni idea di presa del potere>>. Nel divenire-cagna della metamorfosi, dove si incontrano una filosofia mutante e un pensiero nomade, è possibile immaginare un mondo e una filosofia
differenti, che mettano in parte le rivendicazioni identitarie e gerarchiche di riferimento per passare a nuove istituzioni a spazi di soddisfazione diversi done la creatività femminile potrà esprimersi e diventare una potente risorsa contro l'omologazione generale, contro tutti i razzismi, contro la perenne messa al bando delle diversità.
Sconfiggere il risentimento è il problema dei problemi a partire dal pensiero nomade di Nietzsche, al divenire animale e divenire donna di Deleuze, al divenire cagna o soggetto mutante di Villani. Quindi uscita dai dualismi, uscita dalle logiche binarie, non più l’uno che diventa due, maschio o femmina, occorre passare dal solo uomo ai viventi, occorrono multidirezioni, abbandonare ogni determinazione di genere, razza, gerarchia, dialettica abitudinaria, ecc. Entrare in uno spazio creativo dove tutto è possibile. L’istinto è stato subordinato all’intelletto e l’intelletto alla morale. Il nostro intelletto ha bisogno di addomesticare i corpi, e ovunque troviamo assimilazione in una specie di cannibalismo dello spirito a cui l’istinto è stato reso dipendente. In che modo i corpi conoscono altri corpi e ne fanno esperienza, ne conoscono affetti ed emozioni? La P.ssa Villani nel suo <<Corto circuito del risentimento>> parla del corpo come di una <<cartografia delle cicatrici>> non in senso di sanguinamento ma nel senso dei segni del vissuto. Questa cartografia delle cicatrici diventa una vera ontologia del presente. È da queste che dobbiamo cominciare, dai segni materiali e carnali, dal vissuto come patrimonio. L’anima la si crea a partire dalle ferite, dalle tracce, dalla violenza di qualcosa che costringe a immaginare un altro mondo o un altro modo di essere. Occorre tornare a sentire, esplorare ciò che non si è più capaci nemmeno di immaginare per far insorgere un altro presente. Da questa "filosofia mutante" ecco la vita come "storia dei corpi" che si aggregano e si compongono tra loro. Fanno muta dunque. Ad essere messe in gioco sono le relazioni di potere, le consuetudini, gli abusi, la gerarchizzazione, la soggezione, l'umiliazione. Bisogna partire da Nietzsche passando per Foucault, Deluze e Guattari, Canetti, e con la Villani arrivare al femminismo moderno, o dell'ultima generazione. Questo è il passaggio centrale della P.ssa Villani: << Nel divenire dei processi di metamorfosi, che richiama la formula Cyborg di Donna Haraway, si mette in atto un passaggio/frattura, un passaggio rivoluzionario, un passaggio sovvertitore che smonta la colpa gerarchicamente imposta e funzionale ad ogni idea di presa del potere>>. Nel divenire-cagna della metamorfosi, dove si incontrano una filosofia mutante e un pensiero nomade, è possibile immaginare un mondo e una filosofia
differenti, che mettano in parte le rivendicazioni identitarie e gerarchiche di riferimento per passare a nuove istituzioni a spazi di soddisfazione diversi done la creatività femminile potrà esprimersi e diventare una potente risorsa contro l'omologazione generale, contro tutti i razzismi, contro la perenne messa al bando delle diversità.