L'INUTILITA' DELLA GUERRA
Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
<<Non so a cosa sia servita questa guerra durata vent’anni, sicuramente in questi due decenni è nata e cresciuta una generazione nuova di donne e uomini. Una generazione di donne afgane che sta cercando di farsi ascoltare dall’occidente e alla quale deve essere data attenzione oltreché rifugio, qualora fosse quella la richiesta. Il medioevo violento e triste di questi signori, la cui feroce sete di potere viene venduta come applicazione della legge di dio, potrà essere cancellato solo con un patto tra generi e generazioni. La libertà non verrà dall’esterno, appena sarà possibile dimenticare noi dimenticheremo. L'occidente dimenticherà. Per non buttare via quello che, nonostante tutto, in questi anni è stato guadagnato, le donne afgane dovranno poter contare certamente sulla nostra memoria, ma dovranno soprattutto potersi fidare dei propri fratelli, padri, mariti, amici e non per essere scortate a prendere aria come i cani, ingabbiate in un burqa, ma per condividere il mondo, il futuro. E, se per salvare la vita si è costretti allo sradicamento, proporrei di accogliere solo rifugiati donne, bambini o uomini accompagnati da almeno una donna. E al gate di arrivo farei trovare un secchio per la raccolta indifferenziata dove sarà possibile buttare quella orribile stia per polli dove una legge, il cui motivo di esistere potrebbe essere chiarito solo da uno psichiatra, costringe degli esseri umani.>> Firmato: Giovanna
Restando sull'atteggiamento che ha, e su cosa è oggi l'Occidente, proseguiamo con un pezzo del giornalista Mattia Feltri, sempre molto illuminato, che racconta lo slegamento dalla nostra storia degli occidentali di oggi. E paragona la considerazione dei fatti afgani a quella di una gita al carcere di Ventotene di alcuni vacanzieri estivi. Ecco riproduciamo il testo come ci è pervenuto.
