LO STUPRO, LA VIOLENZA DELLE VIOLENZE

LO STUPRO, LA VIOLENZA DELLE VIOLENZE

Lo stupro, la violenza delle violenze

Non solo lo stupro come metodo di guerriglia contro i vinti, contro gli invasi, gli sfollati. Ci sono forme di competizione e aggressione tra maschi che sono anch'esse violenza di genere. Esse si manifestano nello sport, nella vita dell'oratorio, nella scuola, nelle corse folli in moto, corse in auto, supremazia nella conquista sessuale. Bullismo, prevaricazione e simili, oggi disonorano il genere umano. Senza il "senso del limite" che derivava da una figura paterna ormai inesistente, assistiamo a comportamenti insensati e orribili verso portatori di handicap, portatori di diversità verso individui di un colore scuro, verso etnie diverse, verso le donne, e verso tutti i più deboli in genere . Gli uomni non sono vittime della crescita delle libertà delle donne, ma sbeffeggiati dalla "missione di mascolinità", sono vittime di altri uomini. Noi uomini siamo allevati e istruiti per un "dovere" di maschio strutturato e gerarchico. Ci tengo a ripeterlo, non sono le donne emancipate a rendere impotenti i maschi, ma è la precarietà e "liquidità" dei nostri tempi. Essere connessi a una struttura fortemente gerarchica, sorretta dalla "missione di mascolinità" stratificata, impedisce l'emancipazione dell'uomo, tanto è poderosa la spinta verso i comportamenti maschilisti. Se vogliamo scendere nella profondità delle cause di fatti, quali uccisioni feroci di mogli, fidanzate e figli per punire l'altro coniuge, l'assassino compie un "gesto finale" che è il risultato di tanti atti di piccola di violenza quotidiana, insita nella società attuale. Quindi uccidere o stuprare una moglie o ex moglie è un gesto definitivo che è la "violenza delle violenze". Quali sono i motori che sviluppano violenza quotidiana? Eccoli i principali: le precarietà e le vessazioni negli ambienti lavorativi, i residui della cultura patriarcale e contadina, il populismo e la fomentazione dei razzismi della politica, l'addestramento scolastico alla competizione, l'aggressività, i dogmi di tutte le religioni. Il padre delle sacre scritture, figura reinterpretata dal "pater familias" della romanità imperiale, era il proprietario della donna, era il proprietario dei figli e degli schiavi, tutti allo stesso livello di disciplina. Anche i moderni nazismi ripresero la figura del padre padrone, famigliarista e detentore della disciplina, l'atletico scopatore fascista è il "numero uno" di tutti i tempi. Queste figure sono restate nell'immaginario italiano e di tutti i paesi dove le dittature hanno imperato per tanti anni, e dove le religioni rendono ancora più deboli e ubbidienti gli uomini. Questo sentirsi gran maschi è ancora di moda, (la vita sessuale di Dannunzio è uno dei libri più letti nel Nord Italia) dove non a caso si è votato Berlusconi simbolo di questa mascolinità nazionale e oggi la lega che interpreta alla perfezione la sacralità di tutto ciò che è la disciplina, l'ubbidienza e la libertà negata. In Bosnia gli stupri di massa delle donne era la più alta manifestazione di potere sui maschi vinti. La stessa cosa sta accadendo dopo 30 anni in Ucraina. Quelli della mia età ricorderanno che dopo quella violenza etnica in Bosnia, Il papa polacco (oggi gran santo), offrì il "dessert", opponendosi all'aborto. Quella posizione ferrea del cristianesimo contro l'aborto fu di fatto una ulteriore violenza per le donne bosniache che partorirono dolci figli di assassini, oggi ventenni. Tutte queste violenze sono il letame su cui cresce rigogliosa la violenza domestica odierna. Sopra: una magnifica scultura di Ives Pires