PENSIERI RAPIDI: arrivare in una nuova città e l'amicizia.

PENSIERI RAPIDI: arrivare in una nuova città e l'amicizia.

PENSIERI RAPIDI: arrivare in una nuova città e l'amicizia.
Persone poco conosciute possono nutrire nei nostri confronti un sentimento che somiglia all'amicizia. Accade se si condividono letture, pensieri, azioni di vita quotidiana, o quando vai verso il centro di una città per la prima volta e sbirci chi incontri pensando che lo vedrai ancora, li da qualche parte, nel caffè, nel ristorante. In tutte le città ci sono luoghi che attraggono più di altri e davvero ci si incontra con tutti. Persino Roma così fitta di gente, dopo le due di notte in alcuni locali ci sono quasi sempre le stesse facce. Capita di camminare lungo un sentiero e qualcuno ti sorprende con un cenno, un sorriso, un buongiorno. Uno se ne rallegra ci si sente lusingati e rassicurati. Dal modo di porre il saluto riconosciamo i costumi locali, e comprendiamo le diversità tra abitanti apparentemente omogenei, ma che usano un linguaggio diverso anche tra una contrada e l'altra, da un quartiere e il rione confinante successivo. Viene di soffermarsi spesso sul pensiero dell'amico ancora sconosciuto. Alcuni li riconosci come amici anche se non li incontrerai più. Quando per la prima volta arrivo in un paese o in una città mai visti prima, penso a colui o colei che durante la mia permanenza si comporterà come un amico. Devo ammettere che ci si sente angosciati quando non abbiamo amici o almeno facce conosciute ad attenderci. Poi i pensieri passano e si viene risucchiati dai nostri impegni. L'ultima volta in Venezia mi sono sentito un mendicante dell’amicizia, un estraneo che non osa tendere la mano, si sentiva forte l’assenza di voci che ti parlano o si salutano, ma l'amicizia si sa, non si mendica o viene o non viene. E’ fatta così. Oggi Firenze sembrava risucchiarti tra abitanti e turisti che creano un miscuglio polveroso e colorato che si muoveva senza troppa convinzione. In queste strade pietrose sembrano esserci frammenti di ogni mondo conosciuto, ma l’amicizia ancora non c’è, si nasconde certamente dietro qualche angolo, in una panetteria, nella fila all’ingresso degli Uffizi, vicino al David, forse è stata spintonata dai passanti. Posso attenderla a lungo, e non deluderà, arriverà all’improvviso come sempre, irruente o maliziosa, sorprendendo come solo essa sa fare. Firenze

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