PENSIERI RAPIDI: Firenze d'estate
PENSIERI RAPIDI: Firenze d'estate
In questi giorni di calma, percorrere le strade della città, è certamente piacevole, tuttavia il girovagare è turbato da qualcosa che inizialmente non si comprende, ma piano piano si rivela in tutto il suo disgusto. Certamente sono diminuiti i clienti e per porre rimedio sono aumentati gli strumenti pubblicitari a terra, su lavagne, a metà altezza, su piccole bacheche, con monitor ammiccanti e TV rivolte verso i turisti. Cartellonistica che risalta in tutta la sua tetra inutilità e bruttura. Possibile allontanare lo sguardo, certo, ma è difficile, si finisce per restarne circondati. E allora ci accorgiamo che in questa città, ma le altre non sono da meno, la comunicazione è una pura espressione di volgarità trionfante. Invadente ossessiva ed inutile perché disorienta, anziché orientare. La pubblicità televisiva è "la scimmia che ha aperto la gabbia alla tigre" usando un'espressione cara di Ennio Flaiano, anche qui la televisione ha fatto scuola di volgarità. L'uso sconsiderato, per attirare l'attenzione dei passanti con fari faretti colorati, ledwall, bacheche multimediali ecc., mi fa pensare ironicamente alla proposta di ritiro del premio Nobel agli ideatori della luce fredda. Questa, pur essendo una straordinaria invenzione, è "colpevole" di aver dato impulso allo scempio generalizzato di ogni forma di bellezza cittadina, le pregiate linearità dei punti di vista architettonici che davano l'idea della grandiosità del Rinascimento italiano sono perdute per esigenze di mercato. I turisti sono contenti lo stesso, i cittadini residenti assai meno.
In questi giorni di calma, percorrere le strade della città, è certamente piacevole, tuttavia il girovagare è turbato da qualcosa che inizialmente non si comprende, ma piano piano si rivela in tutto il suo disgusto. Certamente sono diminuiti i clienti e per porre rimedio sono aumentati gli strumenti pubblicitari a terra, su lavagne, a metà altezza, su piccole bacheche, con monitor ammiccanti e TV rivolte verso i turisti. Cartellonistica che risalta in tutta la sua tetra inutilità e bruttura. Possibile allontanare lo sguardo, certo, ma è difficile, si finisce per restarne circondati. E allora ci accorgiamo che in questa città, ma le altre non sono da meno, la comunicazione è una pura espressione di volgarità trionfante. Invadente ossessiva ed inutile perché disorienta, anziché orientare. La pubblicità televisiva è "la scimmia che ha aperto la gabbia alla tigre" usando un'espressione cara di Ennio Flaiano, anche qui la televisione ha fatto scuola di volgarità. L'uso sconsiderato, per attirare l'attenzione dei passanti con fari faretti colorati, ledwall, bacheche multimediali ecc., mi fa pensare ironicamente alla proposta di ritiro del premio Nobel agli ideatori della luce fredda. Questa, pur essendo una straordinaria invenzione, è "colpevole" di aver dato impulso allo scempio generalizzato di ogni forma di bellezza cittadina, le pregiate linearità dei punti di vista architettonici che davano l'idea della grandiosità del Rinascimento italiano sono perdute per esigenze di mercato. I turisti sono contenti lo stesso, i cittadini residenti assai meno.