PENSIERI RAPIDI: il distacco e la saggezza.
PENSIERI
RAPIDI: il distacco e la saggezza.
Tutte le volte che ho imparato qualcosa sul mondo e sulla gente che lo abita,
ero in mezzo a tante persone sconosciute. Tutte le volte che ho imparato
qualcosa sulla vita e su me stesso, invece, ero solo. Quindi vedo e apprendo
dopo aver prodotto un distacco. Devo essere lontano dalle persone che voglio
felici, lontano dalle loro opinioni e ancora, lontano da ogni abitudine, dalle
mie giornate, dagli schemi delineati. Lontano dall'immagine che ho di me
stesso, dai disturbatori quotidiani, dalle voci conosciute. Quando sono, "mi sento vicino", irrompe la mia sensibilità, mi emoziono e sono poco lucido. E', nel sentirmi lontano, che trovo
il silenzio e una maggiore capacità di comprendere. Comprensione dell’essenza
dell’uomo, dei suoi idoli, della sua superstizione, della sua fragilità, del
suo modo di amare indotto appreso per emulazione. Comprensione di me stesso, della
mia ansia di apprendere, di amare, di proteggere le persone care, di migliorare
me stesso. Comprendere la stabilità che ci necessita ed andare velocemente
oltre. Tutte le volte che i tentacoli del mio pensiero si distendono io sono
lontano. Solo una fortissima passione mi tiene vicino. Un progetto di lavoro
nuovo, un interesse casuale, una donna amorevole, un figlio che cresce,
un'individualità che vuole migliorarsi, un impegno verso una visione nuova di
un problema vecchio. Tutto nasce dalla curiosità, per poi passare a passioni
irriverenti, e proseguire attraverso un desiderio di miglioramento continuo.
Già, migliorare e migliorarsi, sono una voglia forte di comprendere, sono un impellente
desiderio di esprimersi. Sentirsi migliori, è farsi sorprendere da emozioni e
sentimenti, è essere attori protagonisti e comparse nei “plot” della potenza femminile
che ci coinvolge irrimediabilmente. Già la donna, questo bipede pensante
complesso, spesso poco comprensibile, ci fa uscire dall’omologazione in cui noi
maschi siamo precipitati. Io ringrazio la donna che sa tenermi sia "vicino"
che "lontano". Lontano per non farmi travolgere. Vicino perché, se
aiutata conoscersi, a esporsi, a dispiegarsi, a realizzarsi, essa non solo ci
salva, ma ci insegna a superare le nostre fragilità e difficoltà. Attraverso “vicinanza”
e “lontananza” insieme, mi incammino in quel mondo armonico, fatto di bellezza
e fantasia che troppo spesso mi è restato irraggiungibile. Se un uomo usa il
distacco per comprendersi, per stemperare e mitigare le passioni e la vicinanza
per renderle emozionanti, esso arriverà alla saggezza. Ovvero, in quello stato
di non rinuncia, di coinvolgimento forte, ma senza abbandonare moderazione e
sobrietà. E’ solo qui che le nostre relazioni diventano facilmente vivibili, molto
amabili e durevoli.Sopra: una galassia