PENSIERI RAPIDI: Il "mi piace" come necessità

PENSIERI RAPIDI: Il "mi piace" come necessità

PENSIERI RAPIDI: Il "mi piace" come necessità

Qualche giorno fa ho letto un post su Tumblr che mi ha fatto davvero piacere leggere. L’autore, parlando di coloro che si chiedono a che serve studiare latino o a che serve il greco, ha elencato le parole latine che usiamo tutti i giorni. Sì perché l’ignoranza afferma che sono lingue morte, ma non è affatto così. Sono moltissime le parole latine di uso corrente: «bonus», «eccetera», «gratis», «video», «sponsor», «monitor». per fare esempi. E anche quelle greche lo stesso: «telefono», «elicottero», «biblioteca», «grammatica», «clima», sono parole derivate dal greco antico. E' chiaramente difficile, ma ognuno di noi dovrebbe conoscere l'origine delle parole, perché solo questo ci aiuta a conoscere la nostra lingua. A chi chiede a cosa serve una profonda conoscenza delle parole, rispondiamo che serve a tutto! Per poter pensare avete bisogno delle parole! Non esistono pensieri senza parole. Non potete parlare, non potete esprimere le vostre emozioni, non potete dare voce al vostro dissenso senza conoscere le parole giuste per farlo! I politici, i governi, i giornalisti, i preti, gli uomini più potenti del mondo che cosa fanno? Parlano! Vi persuadono a votarli, a sostenere le loro idee, ad andare in guerra, ad accettare una nuova legge soltanto con le parole. Non vi puntano un fucile contro la testa, non vengono nelle vostre case, non fanno assolutamente nulla, si limitano semplicemente a parlare! Conoscono le parole giuste e sanno come usarle! Ecco perché coloro che sostengono la necessità di semplificare il linguaggio, di fare a meno della grammatica, del latino, del greco, sono i veri responsabili della povertà dell'insegnamento scolastico, dell'uso politico della scuola per creare cittadini facilmente manipolabili. Un'educazione basata sull'insegnamento della disciplina, e dei regolamenti, mira ad addestrare più che a formare, tende a creare popolazioni di sudditi e non di spiriti critici o cittadini ragionanti. La vera causa della fine delle grandi democrazie europee sta nel fallimento della scuola, nell'assenza di espressione individuale, nella dialettica deficitaria che ha reso tutti facili prede della propaganda del neoliberismo. Quando non riusciamo ad esprimere nostre idee e nostri valori, importiamo, santifichiamo, e divulghiamo quelli che gli altri ci mettono sotto agli occhi. Ecco da dove nascono i miliardi di "mi piace" sui social. Ecco da dove nasce il facile successo del populismo sbandierato dalle destre europee. Coloro che sostengono la necessità di semplificare il linguaggio, di fare a meno della grammatica, del latino, del greco sono i veri artefici della sudditanza dei molti (che non sanno parlare) nei confronti dei pochi (che sanno bene che sono le parole a fare la storia). <<Non basta leggere, bisogna anche capire quello che leggiamo. ma capire è un lusso che non tutti possono permettersi>>, diceva spesso Camilleri. Possibile concludere che, se riflettiamo, quando clicchiamo un "mi piace",  pur essendo il solo modo di "partecipare" alla bolgia mediatica, o di "dire la nostra", non facciamo altro che ammettere la nostra inferiorità.