PENSIERI RAPIDI: IL TEMPO E I PENSIERI
Pensieri rapidi: il tempo e i pensieri
La percezione rotatoria del tempo diventa nitida quando soffriamo o quando viviamo slanci amorosi esagerati o difficili da gestire. In
questi anni, preso totalmente da una linea immaginaria che lega il
pensiero di Nietzsche, a Foucault, a Deleuze e Guattari,
è avvenuto un fatto imprevisto e per me molto difficile da gestire. Un
dispiacere intenso e una sensazione di perdita che mi hanno impedito di
ragionare. E' bastato un messaggio sul web di una persona cara che stava
vivendo difficoltà che mi coinvolgevano,
a scatenare una forma di esperienza della realtà che si struttura
attraverso uno stadio anarchico, spontaneo, disordinato, caotico. Ero
preso da un'incalcolabile quantità di connessioni con il mondo, ma la
non prevedibilità dei pensieri,
il loro ritornare continuo, ciclico, circolare, generavano uno stato caotico. Tutti questi imput somigliavano o generavano un modo di sentire e reagire infantile. Con il passare delle ore,
altre convinzioni trasmesse dalla lettura di Deleuze sembravano cucirsi
sul comportamento dei miei pensieri. Mi si
è chiarita definitivamente l’idea sull'imprevedibilità di essi. E' verissimo che pensare significa seguire sempre una linea magica, imprevedibile, ricorrente, e sempre spiazzante. Quando
anni addietro iniziai l'esperienza del blog "pensieri rapidi" pensavo, e
oggi ne sono
convinto, che non è necessario essere competenti, bensì occorre
imparare profondamente questo o quello in campi differenti, e integrarlo
su personalissime scie semiotiche. Il tempo, che io percepisco come
rotatorio, è l’idea deleuziana
di essere sempre alla metà di qualcosa. Non all’inizio o alla fine di
una linea esistenziale, ma insistentemente al suo centro. Siamo sempre azione, siamo nel
mezzo del cammino o nel mezzo di qualcosa, ignoriamo l'inizio di un evento cerebrale e anche la fine. Ad esempio, il dolore che ci piomba
addosso come una tempesta, diventa assillo ricorrente, arriva da ogni parte, insistente e soverchiante, è uguale agli slanci
amorosi verso chi desideriamo con veemenza. Quando siamo colpiti da un dolore, ma
anche quando siamo innamorati veramente, il pensiero non è stabile in
noi, esso si ripresenta avanti
a qualsiasi altra cosa pensiamo. Un pensiero che mai rispetta la coda dei pensieri. Per questo è così difficile mettere in
parte le cose belle che ci attraggono e anche quelle brutte che ci
addolorano. Sopra: i lucchetti di Ponte Milvio (ma anche di altri luoghi) un gesto simbolico per porre un limite a un senso di innamoramento senza controllo.