PENSIERI RAPIDI: L' IMPOTENZA (Quarta parte)
Chi ha letto la seconda parte ricorderà di La Santé hors de prix: l’affaire Sovaldi dove abbiamo parlato di come un paese europeo (la Francia) ha scoperto di dover trattare un medicinale con gli stessi problemi dei paesi del terzo mondo. Un fatto eclatante se pensiamo alle colonizzazioni: un paese colonizzante che viene trattato dal sistema farmaceutico internazionale come un paese colonizzato. Come per il cibo, dove le conseguenze erano che i lobbisti delle aziende più potenti, con il consenso dei governi accecati dall’idea di un consumatore perfettamente in controllo delle proprie scelte, si arrogano il diritto di espropriare il consumatore della sua capacità di scegliere, vale a dire di avere accesso al controllo collettivo e informato delle condizioni alle quali può scegliere con cognizione di causa, anche per la salute della gente accade qualcosa di estremamente grave. Parliamo di L’affaire Sovaldi. . Dietro il linguaggio francese tecnico-amministrativo specifico dei testi normativi, il decreto ministeriale del novembre 2014 testimonia una decisione politica eccezionale e senza precedenti: è la prima volta dalla creazione della Previdenza Sociale nel 1945 che un farmaco viene razionato ufficialmente e amministrativamente dalle autorità pubbliche. Perché razionare un farmaco che offre ai pazienti la speranza di riprendersi da un’infezione cronica potenzialmente fatale? La risposta è semplice: il suo prezzo. Il costo di Sovaldi sarà di 41.000 euro per una cura standard di dodici settimane. Tale tariffa, decisa dopo una lunga trattativa con il titolare del brevetto industriale, sarà applicata agli ospedali e addebitata al bilancio della Previdenza Sociale. I calcoli sono veloci: con duecentomila pazienti che necessitano di queste cure, la bolletta della Previdenza Sociale sarebbe di 8 miliardi di euro. Anche in un paese come la Francia, che è considerato uno dei più ricchi del mondo e che ha la reputazione di avere uno dei migliori sistemi di protezione sociale, questa spesa è semplicemente insopportabile. Per comprenderne appieno l’eccezionalità, questa somma va confrontata con l’importo totale pagato dall’assicurazione sanitaria quell’anno a titolo di medicinali per tutti gli assicurati della previdenza sociale, tutte le patologie messe insieme, siano esse preventive o curative ammontano a circa 30 miliardi di euro. Da un punto di vista rigoroso di bilancio e nell’ottica del pareggio dei conti sociali, la decisione ministeriale sembra sensata e alimenta la sensazione che non ci fosse altra scelta, ma non era così. Il governo aveva una scelta, gli si offrivano due possibilità: o razionare Sovaldi a causa di un prezzo esorbitante, oppure far scattare un provvedimento di legge previsto dalla legge sui brevetti e volto proprio a rispondere alla situazione in cui un farmaco viene venduto troppo costoso. Questa seconda opzione non è mai stata considerata. Il sistema politico ha reagito violentemente e rifiutato di discutere con le associazioni, come Médecins du Monde, quando esse hanno ricordato alle autorità pubbliche che non solo avevano a disposizione questo strumento ma soprattutto che erano le uniche a poterlo utilizzare. Nel novembre 2014, la Francia si trova ad affrontare una delle situazioni che autorizzano e legittimano il governo a far scattare una licenza d’ufficio e decide di lasciare la questione nelle mani del mercato. Lo stesso anno in cui poté fare questa scelta della licenza d’ufficio, il governo adottò il piano per il risparmio della spesa pubblica. Continua…