PENSIERI RAPIDI: L'Europa "pacifista"
PENSIERI RAPIDI: L'Europa "pacifista"
La notizia: <<Il 20 aprile 2023 i rappresentanti dei Paesi aderenti alla Nato e di altri quattordici Stati si sono riuniti a Ramstein, in Germania, per fare il punto sulla gestione degli aiuti a sostegno dell’Ucraina, in vista della possibile controffensiva di primavera. La riunione si è svolta a un anno di distanza da un’altra simile, organizzata il 26 aprile 2022 dalla Nato, sempre a Ramstein (sede centrale della Nato in Europa), che aveva coinvolto i ministri della Difesa di 40 Paesi per un vertice straordinario sull’Ucraina. In quella sede si era deciso di privilegiare la svolta militarista, di fatto vanificando il ricorso a possibili vie diplomatiche per risolvere il conflitto e rispondere all’invasione russa. Nel corso degli scorsi mesi, la militarizzazione dell’Europa è progressivamente continuata sino a questo ultimo incontro, che sancisce l’irreversibilità della guerra>>. Leggo anche un parere di due deputati europei di nazionalità irlandese del gruppo "Sinistra del Parlamento Europeo" che dicono: <<Come internazionalisti, crediamo nella possibilità di un’Europa pacifica e socialmente giusta. Ma come membri del Parlamento europeo, che lavorano ogni giorno sulla politica di sicurezza e di difesa dell’UE a Bruxelles e a Strasburgo, dobbiamo essere onesti con l’opinione pubblica su quanto sia realistico questo ideale in questo momento. La pace è una parola sgradita a Bruxelles>>. Mi pare chiaro che mentre i danni della guerra in Ucraina aumentano e le tensioni internazionali sono sempre più alte, la UE sembra presa da un frenetico entusiasmo per gli armamenti e il militarismo. Comprendo anche l'inutilità di questo parere, e della mia marginale figura sul pianeta terra, ma penso di aggiungere dell'altro. I fondatori della Carta europea volevano un continente disarmato, e non si sono sbagliati ma illusi sicuramente. Fino alla Brexit la Gran Bretagna e il suo "asse" con gli USA era senz'altro il possessore delle difese europee. Forse sta qui anche la vera motivazione della Brexit, gli inglesi non si sono fidati degli altri europei e hanno creato due livelli mondiali di difesa secondo questa ipotetica scala di valori: in testa gli USA, al secondo posto l'asse USA Gran Bretagna, e per non restare troppo indietro, il resto dell'Europa sta oggi creando, armandosi, il terzo Asse USA/UE. Fine delle questioni e fine dell'Europa pacifista, anche se i cittadini europei sono chiaramente contro ogni guerra. Sono certo che la maggior parte degli europei vuole la pace. In ciascuno degli Stati membri dell’UE esistono movimenti pacifisti venerabili e potenti. Ma per organizzarsi e opporsi al perno della guerra in Europa, è necessario innanzitutto avere una comprensione condivisa del fenomeno. La nostra sensazione è che la sinistra anti-guerra in Europa sia consapevole che l’UE sta subendo un processo di militarizzazione. Ma, a causa della distanza dai suoi popoli con cui la UE prende le decisioni, è difficile conoscere i dettagli di questo processo. Ciò rende più difficile ritenere i governi nazionali responsabili e fare pressione su di loro per opporsi alla militarizzazione in seno al Consiglio dell’Unione europea. Difatto assistiamo impotenti alla delegittimazione delle grandi democrazie europee nate dal dopoguerra. L'ordine o disordine mondiale vede grossi cambiamenti e non certo rassicuranti: Il Giappone sembra statico, ma non lo è mai stato. La Cina continua il suo imperialismo arrembante, la Russia difende il suo imperialismo, l'asse USA/Gran Bretagna resta potente guerrafondaio e solidale. L'asse USA/UE rafforza in maniera celere gli armamenti, gli USA restano aggressivi, modernamente militarizzati, invadenti su tutti i fronti nternazionali. Conoscono alla perfezione come la propaganda sia l'arma in più che funziona in tutte le occasioni, sia che governano i democratici, sia che governano i conservatori. Per i popoli europei c'è sempre qualche tempesta in arrivo, in questo guazzabuglio internazionale nessun cittadino conosce bene il ruolo del proprio governo nelle decisioni militariste della UE. Questo è il metodo generale condiviso per togliere il terreno sotto ai piedi dei pacifisti.

La notizia: <<Il 20 aprile 2023 i rappresentanti dei Paesi aderenti alla Nato e di altri quattordici Stati si sono riuniti a Ramstein, in Germania, per fare il punto sulla gestione degli aiuti a sostegno dell’Ucraina, in vista della possibile controffensiva di primavera. La riunione si è svolta a un anno di distanza da un’altra simile, organizzata il 26 aprile 2022 dalla Nato, sempre a Ramstein (sede centrale della Nato in Europa), che aveva coinvolto i ministri della Difesa di 40 Paesi per un vertice straordinario sull’Ucraina. In quella sede si era deciso di privilegiare la svolta militarista, di fatto vanificando il ricorso a possibili vie diplomatiche per risolvere il conflitto e rispondere all’invasione russa. Nel corso degli scorsi mesi, la militarizzazione dell’Europa è progressivamente continuata sino a questo ultimo incontro, che sancisce l’irreversibilità della guerra>>. Leggo anche un parere di due deputati europei di nazionalità irlandese del gruppo "Sinistra del Parlamento Europeo" che dicono: <<Come internazionalisti, crediamo nella possibilità di un’Europa pacifica e socialmente giusta. Ma come membri del Parlamento europeo, che lavorano ogni giorno sulla politica di sicurezza e di difesa dell’UE a Bruxelles e a Strasburgo, dobbiamo essere onesti con l’opinione pubblica su quanto sia realistico questo ideale in questo momento. La pace è una parola sgradita a Bruxelles>>. Mi pare chiaro che mentre i danni della guerra in Ucraina aumentano e le tensioni internazionali sono sempre più alte, la UE sembra presa da un frenetico entusiasmo per gli armamenti e il militarismo. Comprendo anche l'inutilità di questo parere, e della mia marginale figura sul pianeta terra, ma penso di aggiungere dell'altro. I fondatori della Carta europea volevano un continente disarmato, e non si sono sbagliati ma illusi sicuramente. Fino alla Brexit la Gran Bretagna e il suo "asse" con gli USA era senz'altro il possessore delle difese europee. Forse sta qui anche la vera motivazione della Brexit, gli inglesi non si sono fidati degli altri europei e hanno creato due livelli mondiali di difesa secondo questa ipotetica scala di valori: in testa gli USA, al secondo posto l'asse USA Gran Bretagna, e per non restare troppo indietro, il resto dell'Europa sta oggi creando, armandosi, il terzo Asse USA/UE. Fine delle questioni e fine dell'Europa pacifista, anche se i cittadini europei sono chiaramente contro ogni guerra. Sono certo che la maggior parte degli europei vuole la pace. In ciascuno degli Stati membri dell’UE esistono movimenti pacifisti venerabili e potenti. Ma per organizzarsi e opporsi al perno della guerra in Europa, è necessario innanzitutto avere una comprensione condivisa del fenomeno. La nostra sensazione è che la sinistra anti-guerra in Europa sia consapevole che l’UE sta subendo un processo di militarizzazione. Ma, a causa della distanza dai suoi popoli con cui la UE prende le decisioni, è difficile conoscere i dettagli di questo processo. Ciò rende più difficile ritenere i governi nazionali responsabili e fare pressione su di loro per opporsi alla militarizzazione in seno al Consiglio dell’Unione europea. Difatto assistiamo impotenti alla delegittimazione delle grandi democrazie europee nate dal dopoguerra. L'ordine o disordine mondiale vede grossi cambiamenti e non certo rassicuranti: Il Giappone sembra statico, ma non lo è mai stato. La Cina continua il suo imperialismo arrembante, la Russia difende il suo imperialismo, l'asse USA/Gran Bretagna resta potente guerrafondaio e solidale. L'asse USA/UE rafforza in maniera celere gli armamenti, gli USA restano aggressivi, modernamente militarizzati, invadenti su tutti i fronti nternazionali. Conoscono alla perfezione come la propaganda sia l'arma in più che funziona in tutte le occasioni, sia che governano i democratici, sia che governano i conservatori. Per i popoli europei c'è sempre qualche tempesta in arrivo, in questo guazzabuglio internazionale nessun cittadino conosce bene il ruolo del proprio governo nelle decisioni militariste della UE. Questo è il metodo generale condiviso per togliere il terreno sotto ai piedi dei pacifisti.
