PENSIERI RAPIDI: L’impotenza.

PENSIERI RAPIDI: L’impotenza.

PENSIERI RAPIDI: L’impotenza.

Scusatemi se parlo di me, ma in tutta la vita non ho mai vissuto un periodo dove il senso di impotenza è così elevato e irreversibile. I profitti delle lobby che interagiscono con chi è al potere, si sostituiscono agli stati e gestiscono affari speculando su problemi drammatici e urgenti come pandemie, emergenze sanitarie in genere, oppure modificando e sfruttando la produzione di risorse alimentari, l’industrializzazione dell’acqua e nel business delle energie. Basta una conversazione con un vicino di quartiere o un tuffo nella poltiglia dei social network per convincerti di ciò che tutta la scienza sociologica e investigativa non potrà che confermare: mai la consapevolezza della catastrofe in atto è stata così onnipresente e così intensa, e mai è stata accompagnata da un così profondo sentimento di impotenza. Tutti sanno che il Covid-19 è stata solo la prima e non certo la peggiore delle nuove pandemie generate dall’industrializzazione della biosfera, che il cambiamento climatico è appena iniziato e che avrà sempre una svolta più catastrofica, che le guerre, comprese quelli nucleari, sono davanti a noi. Tutti sanno che, di fronte a ciò, la stessa necessità di occuparsi dei problemi più urgenti, cioè di curare e prendersi cura dei più deboli, diventerà sempre più difficile. Tutti lo sanno e tutti pensano che non si possa fare a meno. Probabilmente mai nella storia l’umanità è stata così consapevole di quale fosse la causa principale delle sue disgrazie e di quelle della Terra, e mai è stata così impotente a fermarle. Se questa è la situazione di fatto condivisa tra noi esseri ancora pensanti, senza il filtro del consumismo, quale è il nostro compito fin quando avremo un cervello funzionante? Dobbiamo capire cosa ha creato questa impotenza e cosa la alimenta. Dobbiamo identificare, nelle istituzioni e nell’economia, le pratiche e i circuiti che portano a espropriare la stragrande maggioranza della popolazione di qualsiasi potere per intervenire nel disastro in corso. Riflettere sul ruolo delle lobby, riflettere sui ruoli di sfruttatori e sfruttati, che è il motore della storia ed infine lottare contro gli accaparratori di ricchezza che speculano sulle disgrazie di popoli interi. In fondo oggi accade in Europa quello che per decenni è accaduto in Africa. Il ricatto degli speculatori su generi alimentari, gas ed energia elettrica. Ora tutti noi europei comprendiamo quello che è accaduto nel post colonialismo. Non basta restare su questo livello di comprensione, occorre andare oltre, dobbiamo individuare quali attori precisi e quali interessi finanziari, sospingono questa dinamica mortale. Evitare questo significa oramai essere complici e vittime degli eventi di oggi e di quelli emergenti in arrivo. Continua…