PENSIERI RAPIDI: L’impotenza. (seconda parte)
Dal 2020 a oggi ci sono diversi libri che documentano l’azione delle lobby più dannose e potenti, quelle che interagiscono costantemente con i politici al potere, e che determinano le loro attività di governo sia per motivi di interessi personali sia di gruppo e di vicinanza. L’incredibile arroganza e sicurezza di sgusciare tra le maglie della legge, non è prepotenza di classe è anche il mettere in pratica le convinzioni che i loro media, i loro specialisti e le loro scuole interne hanno instillato in loro. Il merito dei libri che abbiamo citato sopra è quello di mostrare il vero volto di questi affarismi, la loro realtà. La Santé hors de prix: l’affaire Sovaldi (autore Olivier Maguet), espone come un farmaco efficace contro l’epatite C sia stato deliberatamente venduto a prezzi elevati, importi esorbitanti estranei ai costi della produzione e come lo Stato francese si è piegato ai diktat del laboratorio di produzione, pur esistendo la possibilità di derogare ai sacrosanti diritti del titolare del brevetto. Come hanno fatto i paesi ricchi a scoprire di condividere ora la triste sorte dei paesi poveri di fronte alla barriera finanziaria nell’accesso alle cure? E la risposta è politica. Un altro libro Des lobbies au menu (autori Daniel Benamouzig e Joan Cortinas Muñoz.) risponde alla domanda: di come la politica abbia ceduto all’agrobusiness. Esplorando le varie categorie di attività politica delle organizzazioni del settore, gli autori possono così esporre come l’industria modella la decisione politica. Cosa accade cocretamente? Le pressioni su chi decide nascono a monte, già nelle risorse utilizzate che mirano ad attirare scienziati, esperti o decisori. Gli strumenti: finanziamento della ricerca, remunerazione individuale, spazi sociali, doni vari, accesso a spazi sociali esclusivi. Se questi incentivi non bastano, l’industria mobilita tattiche di pressione mirate, su un parlamentare, con l’argomento della perdita di posti di lavoro in un collegio elettorale, o su uno scienziato attraverso un’azione legale o la semplice minaccia di assumerne un altro. Tali incentivi e minacce hanno effetti a lungo termine non sempre visibili, ma che spesso si rivelano strutturanti per la loro natura dissuasiva e implicita. Così, gradualmente, l’industria modella su di se la struttura decisionale di scienziati, esperti, decisori. Continua…