QUESTA GUERRA (seconda parte)
Questa guerra (seconda parte)
La guerra in Ucraina ha avvicinato tutti all’olocausto nucleare, alla fine del mondo. Chi lo fa asserire? Tutti i protagonisti a vario titolo. Gli attenti al pianeta, i disattenti, coloro che con la guerra si arricchiscono e soprattutto gli incoscienti. Gli incoscienti sono maggioranza. Questa guerra ci sta avvicinando molto al punto di non ritorno climatico che gli scienziati ipotizzano entro un decennio se non si interviene massicciamente per allontanarlo. Se il dramma nucleare possiamo evitarlo, quello climatico non sarà pù possibile perché è una certezza scientifica. Osservando i media e ascoltando quello che dice la gente, ci stiamo dividendo tra i disinformati, gli informati che non prendono posizione, i non credenti, e i catastrofici depressi. Con questa situazione mentale la guerra ci avvicina al capolinea climatico non solo per la CO2 sollevata dalle macchine: bombe, aerei, carri armati, ecc. Ma anche per tutto quello che questa guerra, molto più di tutte quelle precedenti, ha rimesso in moto ad esclusivo beneficio di tutti coloro che la lotta contro la crisi climatica l’hanno sempre osteggiata e che oggi dettano legge nei governi, nella finanza, nelle imprese, nei media. Leggiamo che il problema principale sembra essere procurarsi il gas, che naturalmente compriamo dalla Russia finanziando indirettamente la guerra d'aggressione in corso, perché senza di esso l'economia mondiale (non solo italiana e tedesca) rischia il collasso per effetto domino dovuto alla globalizzazione. Altro problema è compensare le importazioni alimentari provenienti dall'Ucraina e dalla Russia (quasi tutte destinate agli allevamenti), con aumento di produzioni interne e per ottenere questo saranno necessari fitofarmaci, fertilizzanti ecc. Saranno ripristinati e aumentati quindi, tutti quei processi che moltiplicano le emissioni di gas serra e sarà impossibile riassorbirle nel suolo. Peggio va alle popolazioni di nazioni povere, Quanto alle popolazioni delle nazioni più povere, che a quei mezzi già ricorrono con poche limitazioni e non hanno modo di reagire al blocco delle esportazioni russe e ucraine, o all’aumento del loro prezzo, le aspetta la fame. che a quei mezzi già ricorrono con poche limitazioni e non hanno modo di reagire al blocco delle esportazioni russe e ucraine, o all’aumento del loro prezzo, le aspetta la fame. La cosa in assoluto peggiore è "largo allo spirito bellico" alimentato da tutti i media dell’Occidente (come della Russia). Il presidente degli Usa e vero capo della Nato, segue i suoi predecessori che volevano decidere chi doveva comandare in Iraq, Afghanistan, Libia, Siria, Yemen, ecc., e hanno trasformato per questo metà del mondo in lande senza governo e senza legge. Questa guerra (la guerra in Ucraina) non ha dunque solo oscurato nei media e nella coscienza di tutti, l’imminenza della crisi climatica e ambientale. Di fatto ne sta accelerando l’esplosione proprio con la scelta di prolungare il più possibile la durata del conflitto. L'Europa sta seppellendo oltre i suoi numerosi caduti, anche la lotta contro la crisi climatica.
La guerra in Ucraina ha avvicinato tutti all’olocausto nucleare, alla fine del mondo. Chi lo fa asserire? Tutti i protagonisti a vario titolo. Gli attenti al pianeta, i disattenti, coloro che con la guerra si arricchiscono e soprattutto gli incoscienti. Gli incoscienti sono maggioranza. Questa guerra ci sta avvicinando molto al punto di non ritorno climatico che gli scienziati ipotizzano entro un decennio se non si interviene massicciamente per allontanarlo. Se il dramma nucleare possiamo evitarlo, quello climatico non sarà pù possibile perché è una certezza scientifica. Osservando i media e ascoltando quello che dice la gente, ci stiamo dividendo tra i disinformati, gli informati che non prendono posizione, i non credenti, e i catastrofici depressi. Con questa situazione mentale la guerra ci avvicina al capolinea climatico non solo per la CO2 sollevata dalle macchine: bombe, aerei, carri armati, ecc. Ma anche per tutto quello che questa guerra, molto più di tutte quelle precedenti, ha rimesso in moto ad esclusivo beneficio di tutti coloro che la lotta contro la crisi climatica l’hanno sempre osteggiata e che oggi dettano legge nei governi, nella finanza, nelle imprese, nei media. Leggiamo che il problema principale sembra essere procurarsi il gas, che naturalmente compriamo dalla Russia finanziando indirettamente la guerra d'aggressione in corso, perché senza di esso l'economia mondiale (non solo italiana e tedesca) rischia il collasso per effetto domino dovuto alla globalizzazione. Altro problema è compensare le importazioni alimentari provenienti dall'Ucraina e dalla Russia (quasi tutte destinate agli allevamenti), con aumento di produzioni interne e per ottenere questo saranno necessari fitofarmaci, fertilizzanti ecc. Saranno ripristinati e aumentati quindi, tutti quei processi che moltiplicano le emissioni di gas serra e sarà impossibile riassorbirle nel suolo. Peggio va alle popolazioni di nazioni povere, Quanto alle popolazioni delle nazioni più povere, che a quei mezzi già ricorrono con poche limitazioni e non hanno modo di reagire al blocco delle esportazioni russe e ucraine, o all’aumento del loro prezzo, le aspetta la fame. che a quei mezzi già ricorrono con poche limitazioni e non hanno modo di reagire al blocco delle esportazioni russe e ucraine, o all’aumento del loro prezzo, le aspetta la fame. La cosa in assoluto peggiore è "largo allo spirito bellico" alimentato da tutti i media dell’Occidente (come della Russia). Il presidente degli Usa e vero capo della Nato, segue i suoi predecessori che volevano decidere chi doveva comandare in Iraq, Afghanistan, Libia, Siria, Yemen, ecc., e hanno trasformato per questo metà del mondo in lande senza governo e senza legge. Questa guerra (la guerra in Ucraina) non ha dunque solo oscurato nei media e nella coscienza di tutti, l’imminenza della crisi climatica e ambientale. Di fatto ne sta accelerando l’esplosione proprio con la scelta di prolungare il più possibile la durata del conflitto. L'Europa sta seppellendo oltre i suoi numerosi caduti, anche la lotta contro la crisi climatica.