SUOR CARMELA NON ERA FEMMINISTA
Suor Carmela non era femminista.
Il paese vociferava che suor Carmela perse la verginità con un cadetto dal quale presto fu abbandonata perché sul comodino della sua camera da letto aveva una grossa statua della vergine immacolata che lei non volle rimuovere nemmeno quando era in preda a forte voglia amorosa. Non voleva che la sua fisicità potesse alterare il suo ardore per la figura della "madre di tutte le madri", la Madonna. Un esempio di donna divenuta madre pur restando vergine allo stesso tempo. Subìto l'abbandono e persa la verginità, in piena crisi personale e mentale, suor Carmela si ritira in convento diventa una brava novizia e presto è consacrata alla madonna e al cristo redentore. Per farla diventare produttiva viene destinata all'insegnamento. In quarta elementare, questa "sorella" gran bella insegnante, ci parlava in ogni conversazione di uno dei sette peccati mortali, e poi avrebbe parlato dell'inferno, del purgatorio e del paradiso. Mi stupivo che dentro quella scuola ci fosse tanta fede e fuori, nel paese, la gente seguitasse a vivere con tanta indifferenza, commettendo ogni giorno e ad ogni ora orribili peccati di cui a noi ragazzi non arrivava che una descrizione approssimativa, senza che si sapesse bene di che si trattava. Li percepivamo gravissimi. Il peccato era in ogni cosa, giacché non era identificabile, noi ragazzi lo vedevamo anche quando non c'era e anche dove ci piaceva vederlo. Suor Carmela ne faceva una classificazione, sotto cui schiacciava le nostre menti che non arrivavano a capire perché tanti peccati, non riuscivamo a immaginarli, ma era certo che dovevamo soffrire per essi. Ci sembrava di esserne responsabili per il solo fatto di essere al mondo, ci sentivamo dei piccoli "cristi" scesi sulla terra per conto di un essere ignobilmente potente che ci aveva assegnato questo compito gravoso. Soltanto gli animali erano immuni al peccato, gli asini nelle stalle di Forano, i maiali nei porcili, i piccioni che smerdavano i muri, le colombe che si posavano sull'orlo dei vasi nel giardino. Anche i fiori erano esenti da ogni peccato. Le piante, i fiori ci sembravano entità perfette, anche l'erba pur invadente era perfetta, per non parlare degli alberi. Gli animali un po' meno hanno il vizio di spargere escrementi come gli umani. Ma gli uomini facevano orrore, che schifo la razza umana. Suor Carmela stava scaricando su di noi ragazzi tutta l'isteria della fuga di un innamorato, ignaro che mentre lui andava verso la salvezza metteva nella cacca 26 alunni di una scuola elementare. Insomma si nasce fiore e si nasce uomo. Se nasci uomo sono cavoli veramente amari. Suor Carmela diceva che possedendo un'anima per nostro conto riproduciamo immagini e queste immagini sono attraenti e dannate, sono il peccato. E immaginate cosa saremmo stati se nel 1960 esistevano i selfie!!!! Ci spiegava che i rancori, le lacrime, i rimproveri, fra nostro padre e nostra madre erano il peccato. Anche i loro sorrisi, le loro complicità, le loro fughe dalla nostra vista erano il peccato. Ogni cosa di noi è impura, ed è incredibile come l'uomo sia malvagio. Insomma da piccoli a Forano non avevamo la forfora nei capelli, ma ovunque andavamo al suo posto spargevamo peccati. Secondo il vangelo di suor Carmela, la vita non è che un breve passaggio verso la morte, e l'uomo (il maschio) commette peccati gravi e istiga gli altri a commetterli. La donna invece, è la radice dei mali, non è colpa sua, è così fatta dalle origini, è venuta veramente male.
Il paese vociferava che suor Carmela perse la verginità con un cadetto dal quale presto fu abbandonata perché sul comodino della sua camera da letto aveva una grossa statua della vergine immacolata che lei non volle rimuovere nemmeno quando era in preda a forte voglia amorosa. Non voleva che la sua fisicità potesse alterare il suo ardore per la figura della "madre di tutte le madri", la Madonna. Un esempio di donna divenuta madre pur restando vergine allo stesso tempo. Subìto l'abbandono e persa la verginità, in piena crisi personale e mentale, suor Carmela si ritira in convento diventa una brava novizia e presto è consacrata alla madonna e al cristo redentore. Per farla diventare produttiva viene destinata all'insegnamento. In quarta elementare, questa "sorella" gran bella insegnante, ci parlava in ogni conversazione di uno dei sette peccati mortali, e poi avrebbe parlato dell'inferno, del purgatorio e del paradiso. Mi stupivo che dentro quella scuola ci fosse tanta fede e fuori, nel paese, la gente seguitasse a vivere con tanta indifferenza, commettendo ogni giorno e ad ogni ora orribili peccati di cui a noi ragazzi non arrivava che una descrizione approssimativa, senza che si sapesse bene di che si trattava. Li percepivamo gravissimi. Il peccato era in ogni cosa, giacché non era identificabile, noi ragazzi lo vedevamo anche quando non c'era e anche dove ci piaceva vederlo. Suor Carmela ne faceva una classificazione, sotto cui schiacciava le nostre menti che non arrivavano a capire perché tanti peccati, non riuscivamo a immaginarli, ma era certo che dovevamo soffrire per essi. Ci sembrava di esserne responsabili per il solo fatto di essere al mondo, ci sentivamo dei piccoli "cristi" scesi sulla terra per conto di un essere ignobilmente potente che ci aveva assegnato questo compito gravoso. Soltanto gli animali erano immuni al peccato, gli asini nelle stalle di Forano, i maiali nei porcili, i piccioni che smerdavano i muri, le colombe che si posavano sull'orlo dei vasi nel giardino. Anche i fiori erano esenti da ogni peccato. Le piante, i fiori ci sembravano entità perfette, anche l'erba pur invadente era perfetta, per non parlare degli alberi. Gli animali un po' meno hanno il vizio di spargere escrementi come gli umani. Ma gli uomini facevano orrore, che schifo la razza umana. Suor Carmela stava scaricando su di noi ragazzi tutta l'isteria della fuga di un innamorato, ignaro che mentre lui andava verso la salvezza metteva nella cacca 26 alunni di una scuola elementare. Insomma si nasce fiore e si nasce uomo. Se nasci uomo sono cavoli veramente amari. Suor Carmela diceva che possedendo un'anima per nostro conto riproduciamo immagini e queste immagini sono attraenti e dannate, sono il peccato. E immaginate cosa saremmo stati se nel 1960 esistevano i selfie!!!! Ci spiegava che i rancori, le lacrime, i rimproveri, fra nostro padre e nostra madre erano il peccato. Anche i loro sorrisi, le loro complicità, le loro fughe dalla nostra vista erano il peccato. Ogni cosa di noi è impura, ed è incredibile come l'uomo sia malvagio. Insomma da piccoli a Forano non avevamo la forfora nei capelli, ma ovunque andavamo al suo posto spargevamo peccati. Secondo il vangelo di suor Carmela, la vita non è che un breve passaggio verso la morte, e l'uomo (il maschio) commette peccati gravi e istiga gli altri a commetterli. La donna invece, è la radice dei mali, non è colpa sua, è così fatta dalle origini, è venuta veramente male.