UBBIDIENZA SESSUALE, UNA NATURA DIFFICILE DA RACCONTARE
Ubbidienza sessuale, una natura umana difficile da
raccontare.
Parlando di questioni legate al sesso occorre evitare equivoci: qui
volutamente, perché figure sociali che non ci interessano in quanto le
riteniamo marginali, non prendiamo in considerazione dominanti sadici, né
sottomessi masochisti, perché costoro si eccitano infliggendo o subendo dolore
e umiliazioni. Quindi sadismo, violenza sui corpi in genere, violenza come
strumento di piacere sono elementi pornografici e per noi senza alcun rilievo o
interesse. Cosa veramente accade tra un dominante e una sottomessa (o dominante
e sottomesso, a prescindere l'identità di genere)? Una corda che viene stretta
e annodata tra un polso, una caviglia, una coscia, lentamente fino a una quasi
immobilità, porta via la sottomessa da ogni altro pensiero, da ogni incertezza
e la consegna all'altro e al godimento di coppia. Tre soli attori salgono sul
palco, sottomessa, dominante, e piacere. Le dinamiche crescenti, di questa
sessualità poco ortodossa, partono dal bisogno di donarsi all'altro. La
centralità non è solo raggiungere l'orgasmo, va oltre le esigenze fisiologiche
di appagamento, e si avvia in un lungo rituale che produce un susseguire
ininterrotto di godimenti diversi, sorprendenti e senza limiti di tempo se non
quelli della resistenza fisica. Questa coppia speciale (sottomesso-dominante) è
una realtà attratta dal mondo incerto della costrizione moderatamente dolorosa.
Perché un sottomesso gestisce emotivamente e fisicamente il dolore con più
"agilità" degli altri, lo incuriosisce sentirsi attratto e spaventato
insieme, una leggera velata tortura non è sua nemica, ma un'alleata. La
"sopportazione" sia fisica che psichica, sono elementi che entrano
prepotentemente nell'eccitazione di coppia in uno stato di potentissima unione.
Il dolore viene profuso sapientemente, limitato, o accresciuto, o
procrastinato, o interrotto bruscamente per essere ripreso in modo diverso,
utilizzato, e infine erotizzato senza limiti dal dominante. Perché sottomesso e
dominante si realizzano, si liberano insieme? Perché il sottomesso vive quasi
sempre la paura di lasciarsi andare, di liberare la sua voglia di godere
quindi, la paura di perdere il controllo la porta a deresponsabilizzarsi e
arrendersi in libertà alla volontà del dominante. Perché il dominante, a sua
volta, ha il bisogno di potenziare il suo ruolo di controllore in un
equilibrio che lo allontani dalla "paura di perdersi nelle mani
altrui". Così, chi si fa dominare e chi domina si attraggono
inevitabilmente, si scelgono tra mille anime diverse. La sessualità che ne
scaturisce, si incanala in un lungo percorso dei sensi che staziona solo per
rispettare i rituali che si susseguono. La coppia dominante-sottomesso si
spinge in un altrove dove poter esplorare sé stessi, la loro psiche, le loro
paure, il loro corpi fino alla "tutela dei corpi" e sempre prima del
punto di non ritorno, a ridosso di quel "baratro", dove i corpi
sarebbero in pericolo. Si guarda nel baratro, ci si spaventa, si arretra, si
ritorna proprio sull'orlo. Corde, "messe in scena", fruste,
simbolismo, senso del possesso, senso di protezione, etica dei corpi, sono
tutti ingredienti per alta gradazione erotica. Un dominante vero, consapevole
di esserlo, potenzia la tendenza alla sottomissione del partner, ne aumenta la
bellezza, lo trova più eccitante invece, chi subisce si sente perduto tra la
certezza del momento di essere dominato, l'altruismo fisico scambiato per
"normale" da innamorato nelle relazioni passate, e la voglia di
essere "come tutti" voluta dalla sua socializzazione. I sottomessi
vivono questo intimo terribile dubbio su se stessi: godono tanto e fanno godere
tanto perché innamorati o perché meno santi degli altri? Giustamente si sentono
meglio nella prima risposta e sono disposti a qualsiasi menzogna per
dimostrarlo a se stessi e a tutti. Lo stesso gesto sessuale sembra
"normale" se da innamorati, diventa umiliante e spregevole se fatto
per solo scopo di godimento sessuale. Sembra un vizio o difetto. E' da
questa confusione culturale, alimentata dalla morale e dalla pornografia che
una coppia di eccellenza costituita da sottomesso e dominante implode. Il
sottomesso rifiuta di sentirsi tale e produce sentimenti di rivalsa verso il
dominante, fino a desiderare una vera e propria vendetta verso colui che gli ha
prodotto una conoscenza-coscienza dolorosa di se. Il dominante diventa di fatto
un sottomesso nel menage famigliare e in pubblico e la sessualità stroncata.
Depotenziato completamente, spersonalizzato non regge il ruolo imposto ed esce
dalla relazione. Il sottomesso, subito dopo, torna a cercare un partner "normale"
di cui si innamorerà perdutamente, perché il normale, non è altri che un
dominante che il sottomesso fa finta di non vedere, né riconoscerlo come tale.
Come se nulla fosse accaduto, la vita cambia un attore ma la coppia è sempre
lei. potentissima, inarrestabile, e pronta a superare i limiti.