UNA VITA DI COPPIA POTENTE
Una vita di coppia potente
L’incontro tra un dominante protettivo e una donna "passiva", che scopre di essere tale non più giovanissima, è dirompente e spesso genera un tipo di unione viscerale sia mentale che fisica. Un rapporto durevole, emozionante, potentissimo che modifica i protagonisti e, come spesso ci accade, per comprendere questioni umane complesse come questa, ricorriamo alla filosofia, in particolare a Giles Deleuze. Cosa ci fa capire? Nel divenire deleuziano, nella sua interpretazione di "bellezza nel movimento", il corpo di una donna non risponde alla domanda cos'è, ma di cosa esso è capace di fare e di come una donna si evidenzia nel movimento. La vera bellezza è quella che possiamo godere quando ci viene incontro. Perché la bellezza non è solo quella che ci viene sbattuta sotto gli occhi, ma anche quella celata che ci sorprende. Un corpo non lo possiamo pensare come un corredo inziale di istinti, corredo immutabile, come "prefigurato". Gli istinti si formano, o meglio vengono trasformati dal formarsi della personalità. Ognuno di noi sa che trasformare gli istinti richiede tempo, dedizione ed anche accanimento. A cui noi aggiungiamo passione. Sappiamo bene che la certezza della felicità la otteniamo quando la coppia condivide creatività, sogno e altruismo. Scoprirsi "passiva", pur con le sue distinzioni, è scoprire che il proprio corpo entra in un campo esistenziale che modifica gli istinti. Scoprirsi dominata è avere gli stessi comportamenti sessuali avuti nel passato, ma riviverli con una nuova cultura amatoria, con una nuova immagine di se, e ripeterli con emozioni nuove e un atteggiamento mentale completamente diverso. Questo è uno sconvolgimento radicale e spesso traumatico. Con questa premessa il dominante deve avere molta forza per sostenere la sua "passiva", per potenziare il suo campo esistenziale e portare a buon fine la trasformazione dei suoi istinti. Questa trasformazione che la "passiva" subisce con la scoperta di essere tale, avviene in due elementi, il corpo e l'ambiente, coinvolgendo in una parallela mutazione anche il partner dominante. Nella traduzione incerta del testo deleuziano si potrebbe indicare così: <<I due partner si metamorfizzano vicendevolmente>>. Questa "ibridazione" avviene in un campo intensivo, un campo di forze che si agita continuamente e con più potenza se questo avviene in età avanzata, e rischia di travolgere i due corpi. La mente acuta della professoressa Tiziana Villani, nel suo Secondo movimento, dice esattamente così: <<l'addomesticamento degli istinti può portare al risentimento. Coltiva il rancore come condizione necessaria per spezzare ogni forza libera e creativa>>. E vero, ma il "risentimento" si può vincere. Se si modera il campo esistenziale che "aggiorna" gli istinti entriamo in uno spazio nel quale le regole non sono date, né sono immutabili è uno spazio di mutazione. Lo scrittore Elias Canetti aggiunge che un corpo è mutante, quando ne incontra un altro congeniale e può divenire "muta", ovvero, come un animale fugge dalle logiche del branco, dalle logiche di potere del branco, dalle logiche del vissuto abitudinario, dal senso morale vissuto, abbandona ogni esperienza sessuale precedente ed entra nel campo di trasformazione. La potenza corporea che ne scaturisce ricompone i corpi, li ibrida, li concatena in un aggiornamento di specie contro le vecchie abitudini. E qui che i protagonisti di questa mutazione, sorretti dalle loro storie esemplari, sorretti da passione per la vita, dalla fantasia, dalla capacità di essere, dovranno produrre un miglioramento: la dominata deve migliorare la sua trasparenza, mitigare il risentimento verso il maschilismo, prendere coscienza che il suo dominante mai, in nessun caso la vorrebbe servile. Il dominante invece, deve aumentare la protezione del corpo della dominata, accettare il distacco come evento senza pericoli, aumentare la creatività, evitare ogni azione o atteggiamento che generi attrito sull'immagine sociale attuale, e del passato, della sottomessa. Sopra: un capolavoro di Ives Pires
L’incontro tra un dominante protettivo e una donna "passiva", che scopre di essere tale non più giovanissima, è dirompente e spesso genera un tipo di unione viscerale sia mentale che fisica. Un rapporto durevole, emozionante, potentissimo che modifica i protagonisti e, come spesso ci accade, per comprendere questioni umane complesse come questa, ricorriamo alla filosofia, in particolare a Giles Deleuze. Cosa ci fa capire? Nel divenire deleuziano, nella sua interpretazione di "bellezza nel movimento", il corpo di una donna non risponde alla domanda cos'è, ma di cosa esso è capace di fare e di come una donna si evidenzia nel movimento. La vera bellezza è quella che possiamo godere quando ci viene incontro. Perché la bellezza non è solo quella che ci viene sbattuta sotto gli occhi, ma anche quella celata che ci sorprende. Un corpo non lo possiamo pensare come un corredo inziale di istinti, corredo immutabile, come "prefigurato". Gli istinti si formano, o meglio vengono trasformati dal formarsi della personalità. Ognuno di noi sa che trasformare gli istinti richiede tempo, dedizione ed anche accanimento. A cui noi aggiungiamo passione. Sappiamo bene che la certezza della felicità la otteniamo quando la coppia condivide creatività, sogno e altruismo. Scoprirsi "passiva", pur con le sue distinzioni, è scoprire che il proprio corpo entra in un campo esistenziale che modifica gli istinti. Scoprirsi dominata è avere gli stessi comportamenti sessuali avuti nel passato, ma riviverli con una nuova cultura amatoria, con una nuova immagine di se, e ripeterli con emozioni nuove e un atteggiamento mentale completamente diverso. Questo è uno sconvolgimento radicale e spesso traumatico. Con questa premessa il dominante deve avere molta forza per sostenere la sua "passiva", per potenziare il suo campo esistenziale e portare a buon fine la trasformazione dei suoi istinti. Questa trasformazione che la "passiva" subisce con la scoperta di essere tale, avviene in due elementi, il corpo e l'ambiente, coinvolgendo in una parallela mutazione anche il partner dominante. Nella traduzione incerta del testo deleuziano si potrebbe indicare così: <<I due partner si metamorfizzano vicendevolmente>>. Questa "ibridazione" avviene in un campo intensivo, un campo di forze che si agita continuamente e con più potenza se questo avviene in età avanzata, e rischia di travolgere i due corpi. La mente acuta della professoressa Tiziana Villani, nel suo Secondo movimento, dice esattamente così: <<l'addomesticamento degli istinti può portare al risentimento. Coltiva il rancore come condizione necessaria per spezzare ogni forza libera e creativa>>. E vero, ma il "risentimento" si può vincere. Se si modera il campo esistenziale che "aggiorna" gli istinti entriamo in uno spazio nel quale le regole non sono date, né sono immutabili è uno spazio di mutazione. Lo scrittore Elias Canetti aggiunge che un corpo è mutante, quando ne incontra un altro congeniale e può divenire "muta", ovvero, come un animale fugge dalle logiche del branco, dalle logiche di potere del branco, dalle logiche del vissuto abitudinario, dal senso morale vissuto, abbandona ogni esperienza sessuale precedente ed entra nel campo di trasformazione. La potenza corporea che ne scaturisce ricompone i corpi, li ibrida, li concatena in un aggiornamento di specie contro le vecchie abitudini. E qui che i protagonisti di questa mutazione, sorretti dalle loro storie esemplari, sorretti da passione per la vita, dalla fantasia, dalla capacità di essere, dovranno produrre un miglioramento: la dominata deve migliorare la sua trasparenza, mitigare il risentimento verso il maschilismo, prendere coscienza che il suo dominante mai, in nessun caso la vorrebbe servile. Il dominante invece, deve aumentare la protezione del corpo della dominata, accettare il distacco come evento senza pericoli, aumentare la creatività, evitare ogni azione o atteggiamento che generi attrito sull'immagine sociale attuale, e del passato, della sottomessa. Sopra: un capolavoro di Ives Pires