UOMINI E CANI IL BUSINESS
Viene riportato che, quaranta anni orsono, fu proprio un biologo
svizzero/tedesco Edgar H. Muller, seguace del filosofo austriaco Rudolf
Steiner, a fare una forte affermazione su suini e cani. Venuto in
Italia per impiantare uno dei primi allevamenti intensivi di maiali,
disse con un italiano incerto: “Maiala non piace a persona perché puzza,
persona ama più cane. Maiala è furbo e intelligente più di cane, ma
piace a persona
solo per fare salami!”. Ci spiegava, quindi, l'inutilità del cane come
risorsa in generale. Ci avrebbero pensato successivamente altri a far
diventare il cane un grande business. Chi ha fiutato l'affare ha
prodotto il retroterra culturale
per mettere il cane al centro di un colossale movimento di denaro. Si
parla solo del cane e dei sentimenti e delle emozioni che scambia con
l'uomo. Gli altri animali pur se altrettanto affettuosi e intelligenti,
erano già merce sul mercato, inutile
parlarne. Il cane è stato reinventato come una merce un pò più
fortunata, in Occidente non rischia la macellazione. Questa figura
artificiosa è, per il cane, una nuova collocazione culturale, oggi sono
tutti d’accordo nel
sostenere che esso può amare il suo padrone. E' stata creata
spudoratamente una nuova opinione pubblica che sostiene un'umanizzazione
del cane, che in un decennio si è estesa come un maremoto. Convincere
la gente, fargli pensare che un animale
ami più di un umano, pur se diverso, è un capolavoro di opportunismo
commerciale. Il cane che prova sentimenti di amore per l’uomo è la base
fondamentale per mantenere in vita questo mercato dalle proporzioni
colossali nato dal nulla
e alle spalle di questo animale. L’essere umano non è un individuo così
tanto altruista da saper amare e prendersi cura (quindi spendere
denaro) per qualcuno che non sappia almeno contraccambiarlo con l’amore!
L'amore chiede amore,
anche tra gli umani. Continua...