UOMINI E CANI, MUTANTI DI SPECIE

UOMINI E CANI, MUTANTI DI SPECIE

Uomini e cani, mutanti di specie

Il cane non ci ama affatto, bensì si lega a noi per la dipendenza psicologica che gli creiamo fin dai primi mesi somministrandogli il cibo necessario alla sua sopravvivenza, senza mai offrirgli la minima possibilità di procurarselo da solo. E la stessa cosa vale per tutti i suoi atteggiamenti che a noi piace interpretare come affettivi (saltelli, movimenti di coda, versetti, occhi “dolci” e altro ancora): non sono altro che la conseguenza del suo stato di dipendenza nei nostri confronti, in quanto esclusivi datori di cibo. I cani randagi che se lo procurano autonomamente, non fanno nulla di tutto ciò nei confronti dell’uomo, anzi, gli stanno ben alla larga! E fanno bene!! In pratica, il cane vorrebbe solo che noi umani imparassimo a frenare i nostri desideri e gli permettessimo di vivere da cane! Una delle espressioni più significative di amore (come intendiamo noi esseri umani) è quello provato dalla madre per il proprio figlio, non importa se sia corrisposto o meno, una buona madre lo ama sempre e comunque, anche a costo di sacrificare la propria vita. Non esiterebbe a morire pur di salvarlo, come sarebbe disposta a soffrire la fame per anni pur di riuscire a crescerlo bene e, ovviamente, non si sognerebbe nemmeno di avere rapporti sessuali con lui (se non affetta da patologie mentali). Se osserviamo invece cosa accade fra una femmina di cane che diventa madre e il suo cucciolo in crescita, possiamo immediatamente notare quanta diversità esista nel rapporto che li lega: dopo un breve periodo di svezzamento, non solo la madre non si preoccupa più della sopravvivenza del suo cucciolo, ma ne diventa addirittura un’acerrima concorrente per il cibo e, non appena lui crescerà, si renderà normalmente disponibile all’accoppiamento. Se quindi il cane non è in grado di provare amore (come lo intendiamo noi) per gli animali della sua stessa specie, come potrebbe mai provarlo per un essere umano? Che è  diversissimo da lui, ed ha anche la faccia tosta di privarlo della libertà, di impedirgli di vivere secondo i suoi istinti primari e, addirittura lo priva dell'idoneità alla riproduzione. Pensare che il cane ci possa amare, non è solo un ragionamento ridicolo ma è un comportamento tutt'altro che a favore degli animali, visto che può indurci facilmente a credere che gli stessi ci possano anche odiare quando si ribellano alle regole che l’uomo decide di imporgli contro natura. Mordere, oppure leccare, sono due azioni istintive naturali che possiedono tutti i cani e che mettono in atto senza provare né odio né amore, bensì in situazioni diverse o in base al comportamento di chi gli sta di fronte. Passano da leccare un escremento a leccare il padrone. Sarebbe necessario che iniziassimo a capire che il cane né ci ama né ci odia, poiché non conosce questi sentimenti, visto che lui è “solo” un animale, siamo noi che abbiamo deciso di adottarlo e quindi a lui non rimane altra scelta per sopravvivere se non restare al nostro fianco!. Continua...